Neanderthal tracagnotto

La cassa toracica del Neanderthal era più tozza e massiccia rispetto alla nostra, una caratteristica presente già dalla nascita. A determinarlo è uno studio sui resti di 4 bambini neanderthaliani

Una nuova ricerca sull’Uomo di Neanderthal è stata pubblicata da un team internazionale. Il focus è stata la cassa toracica del nostro antico parente, in particolare quella degli individui più giovani. Tramite l’analisi di esemplari di varie età, fino a un massimo di tre anni, è stato scoperto che le differenze tra la loro specie e la nostra erano presenti già dalla nascita. I risultati possono essere consultati in un articolo pubblicato su Science Advances.

Homo neanderthalensis è una delle specie umane più conosciute e studiate. Anche se non c’è un rapporto di discendenza diretto, la loro specie e la nostra non sono molto diverse a livello genetico, tanto che non sono mancati i fenomeni di ibridazione (Pikaia ne ha parlato qui e qui). Geneticamente eravamo abbastanza simili da generare prole fertile, ma morfologicamente le differenze sono ben riconoscibili.

Molte di queste sono riscontrabili nel cranio, come il massiccio rigonfiamento osseo sopra gli occhi (noto come torus sopraorbitario), la cavità nasale molto grande, la forma allungata del cranio e il rigonfiamento osseo nella zona del foro occipitale (il cui termine è chignon occipitale, uno dei tratti più distintivi del Neanderthal).

Ma le differenze non si fermano al cranio: l’Uomo di Neanderthal, rispetto a Homo sapiens, era più massiccio, con una cassa toracica particolarmente ampia. Nella fattispecie, era più larga e spessa, ma anche più breve, e questo contribuiva alla caratteristica figura bassa e tozza di Homo neanderthalensis. Il motivo è, si ipotizza, la grande quantità di energia richiesta dai Neanderthal, che ha portato all’evoluzione di polmoni particolarmente voluminosi.

L’obiettivo della ricerca è stato determinare se queste differenze fossero presenti fin dal momento della nascita o se il loro sviluppo fosse graduale con la crescita dell’individuo. I risultati sono stati ottenuti tramite lo studio dei resti di quattro giovani Neanderthal. Gli individui presi in considerazione sono stati due neonati, da Mezmaiskaya e Le Moustier, rispettivamente tra i 7 e i 14 giorni e meno di 120 giorni, e due bambini piccoli, da Dederiyeh 1, circa 1,4 anni, e Roc de Marsal, circa 3 anni. Costole e vertebre di neonati e bambini piccoli sono molto fragili e si conservano a fatica, e per studiarle sono state eseguite scansioni laser, che hanno poi consentito di ottenere le immagini speculari delle porzioni mancanti, e metodi statistici. I risultati sono stati confrontati con i resti di 29 umani moderni entro i primi tre anni di vita.

Ricostruzione virtuale delle casse toraciche dei 4 individui neanderthaliani analizzati in questo studio. In rosso le ossa originali, in blu le immagini riflesse e in grigio le ricostruzioni ipotetiche. Credit: García-Martínez et al., doi: 10.1126/sciadv.abb4377

Tutti gli esemplari di Neanderthal avevano spine dorsali più corte e casse toraciche più spesse. In particolare, le costole mediane erano relativamente più lunghe rispetto a quelle superiori e inferiori, e la spina dorsale era piegata verso l’interno al centro del corpo. Le differenze nel torace Neanderthal, rispetto al nostro, erano quindi già presenti al momento della nascita. Rispetto alla cassa toracica dell’uomo moderno lo spessore è lo stesso fino alla terza costola, dalla quale in poi, negli esemplari neanderthaliani, è maggiore. In entrambe le specie, al momento della nascita, il costato è più stretto nella zona superiore e più largo in quella inferiore, ma durante la crescita le proporzioni cambieranno. In Homo sapiens la larghezza diventerà maggiore nella porzione superiore e minore in quella caudale, mentre in Homo neanderthalensis la larghezza sarà più o meno uniforme  lungo il torace.

Il fatto che queste caratteristiche fossero presenti fin dalla nascita conferma che si tratta di caratteristiche tassonomiche rilevanti, cioè potenzialmente utili al riconoscimento della specie. Questo è in linea con l’idea che la struttura corporea di Homo neanderthalensis sia plesiomorfica, cioè condivisa con gli antenati del genere Homo all’interno della sua storia evolutiva. Un’eredità proveniente almeno dal Pleistocene medio, e forse anche molto prima, dagli antenati Homo erectus o Homo ergaster, che presentavano proprio questa anatomia toracica.

Riferimenti:
Daniel García-Martínez et al. 2020. Early development of the Neanderthal ribcage reveals a different body shape at birth compared to modern humans. Science Advances 6 (41): eabb4377; doi: 10.1126/sciadv.abb4377

Riferimenti immagine: Neanderthal-Museum, Mettmann [CC-BY-SA-4.0] via Wikimedia Commons