News dai giornali sull’evoluzione a cura di Daniele Formenti (aggiornamento del 7/04/05)

23/2/05: La commissione ministeriale (Levi-Montalcini, Sgaramella, Rubbia, Colombo) incaricata di riportare Darwin fra i banchi di scuola (insieme allo studio dell’evoluzione e al metodo scientifico…) ha presentato ieri mattina la sua relazione al ministro. Grande quindi è la gioia che traspare dal comunicato stampa del Ministero (“Darwin torni tra i banchi di scuola’; Lo chiedono i saggi della Moratti”; l’articolo

23/2/05: La commissione ministeriale (Levi-Montalcini, Sgaramella, Rubbia, Colombo) incaricata di riportare Darwin fra i banchi di scuola (insieme allo studio dell’evoluzione e al metodo scientifico…) ha presentato ieri mattina la sua relazione al ministro. Grande quindi è la gioia che traspare dal comunicato stampa del Ministero (Ministro Moratti: “Con le indicazioni della Commissione Darwin perfezioneremo i programmi della scuola del primo ciclo e metteremo a punto quelli della secondaria superiore“): “Esprimo viva soddisfazione per la collaborazione offertami dagli illustri studiosi, che mi consentirà di migliorare le indicazioni nazionali relative al primo ciclo di istruzione”. La notizia compare subito solo su La Repubblica: “Darwin torni tra i banchi di scuola’; Lo chiedono i saggi della Moratti”; l’articolo è accompagnato da un commento di M.Hack (Battaglia vinta: era vergognoso) e dalla risposta di Augias a un ricercatore italiano in Francia (Dopo Darwin riabilitiamo tutta la scienza). La Stampa ha oggi un articolo ormai superato (Darwin dimenticato. richiamo al ministro perchè si faccia chiarezza sui programmi scolastici in tema di evoluzione). La buona notizia viene data oggi anche da Smemoranda on line 24/2/04: Altri articoli, in un ristretto e “artificialmente selezionato” gruppo di quotidiani, sui risultati del lavoro della commissione che doveva riaccompagnare a scuola Darwin. La Repubblica (Dopo gli appelli su Repubblica, la teoria torna tra i banchi delle medie. Per le secondarie spuntano altre sorprese. Torna Darwin, ma la scuola perde altri pezzi) e l’Unità (Darwin, la disfatta di Moratti), Il Giorno (Darwin tornerà nei programmi scolastici. Il gruppo di esperti presieduto dalla senatrice Levi-Montalcini), Libertà (Darwin torna nei programmi della scuola), La Nuova Sardegna ed altri del pool: (Chiediamo il reinserimento totale dello studio della teoria di Darwin nella scuola primaria), l’Opinione delle libertà (Anche i saggi della Moratti difendono l’evoluzionismo di G.Corbellini), ADNKronos (Montalcini, Darwin Torni Sui Banchi Di Scuola Al Piu’ Presto) 25/2/05: Articolo sull’Unità di P. Greco: Darwin a scuola, la Moratti non si evolve, dove si commenta la storia di questa “inutile” (“in nessun paese democratico il Governo, sia pure per interposta persona, verifica la bontà di una teoria scientifica”) commissione, inutile perché non si sarebbe dovuti arrivare al punto di dover far perdere tempo anche a dei premi Nobel (che hanno già i loro problemi di ricerca … dei fondi) per una consulenza di questo tipo, che in condizioni normali avrebbe potuto essere affidata a qualsiasi persona COMPETENTE (a cui poi venga dato ascolto!) “è ovvio che il parere della commissione su Darwin è stato unanime: qualunque persona con un minimo di conoscenza dei sistemi biologici non può non riconoscerne l’importanza”. Molto grave però un altro allarme della commissione, che “ha analizzato – spiega ancora Sgaramella – più genericamente i programmi relativi alle materie scientifiche nel primo ciclo scolastico. La conclusione è stata che nella scuola dell’obbligo le scienze sono sottorappresentate e chi esce dal primo ciclo non sa quasi nulla”. Articolo del Mattino: (Moratti cede sulle teorie di Darwin nella scuola; saranno reinserite nei programmi delle medie inferiori) . Articolo anche sul Sole 24 ore: Darwin recuperato ma la riforma è da rifare. Si accenna al fatto che il documento contiene raccomandazioni che vanno al di là della sola questione dell’evoluzione per toccare le carenze sull’insegnamento scientifico, e si nota che stranamente il documento è rimasto segreto. 1/3/05: Gli altri quotidiani non hanno mai ripreso la notizia; forse nemmeno La Stampa, che pure il 23/2 aveva pubblicato un articolo (ma non aggiornato) sull’argomento, La notizia viene ripresa in alcuni siti scolastici (La Tecnica della ScuolaProteoFareSapereEducazione&ScuolaOrizzonteScuolaSussidiario.it – ). Una breve battuta accenna all’eliminazione (…l’anno scorso) dell’evoluzione dai programmi scolastici nella trasmissione notturna su RAI3 (Parla con me del 27/2/05) della Dandini, costretta, forse senza saperlo, a fare informazione (anche se datata) oltre che satira. 3/3/05: ancora un articolo in argomento, di Luciano Caglioti, sull’Opinione delle Libertà: Non c’è dibattito più sterile di quello su Darwin. Molto chiaro, anche se troppo ottimista sulle posizioni papali: “Non si capisce perché una frangia di iperattivisti continui ad osteggiare una teoria che oramai è certezza scientifica. Certezza acquisita non solo da scienziati e laici, ma anche dalla Chiesa in termini di Catechismo olandese (anni ’70) e dichiarazioni di Giovanni Paolo II…Gli uni dicono “non lo so ancora, ma spero che la scienza ci dia un lume”. Gli altri “è il segno di una volontà superiore”. E le due visioni possono benissimo coesistere.” 4/3/05: Sui quotidiani nessun nuovo articolo sui risultati della Commissione Darwin. Ne parlano invece su Boiler (giornale di scienza dell’ENEL): Finalmente Darwin è riammesso a scuola. In ambiente scolastico c’è un articolo su Tuttoscuola: Ritorna Darwin sui risultati del lavoro della commissione, mentre riguarda il secondo ciclo l’articolo preoccupato: Darwin nel secondo ciclo dov’è? Si dice che “guardando gli Osa dei Licei nella versione attuale si scopre che …. non solo la teoria dell’evoluzione non è lo sfondo integratore che unifica i vari insegnamenti, ma non c’è nemmeno traccia del promesso studio delle diverse teorie scientifiche e matematiche dell’evoluzione applicate alla chimica della vita, ai processi biologici, alla fisica, alla cosmologia, alla geologia e alla paleontologia”. Nel sito di Tuttoscuola c’è anche una pagina informativa (Darwin dalla A alla Z), che potrebbe essere migliorata. 15/3/05. In un sito web teatrale in una pagina dedicata al comico Paolo Hendel si riporta un suo commento: “E meno male che alla fine è stata reintrodotta nei programmi dei primi anni d’insegnamento la teoria dell’evoluzione di Darwin”. 20/3/05: Intervento sull’opportunità di insegnare la “teoria dell’evoluzionismo” nelle scuole in un sito web cattolico: Evoluzionismo? Ne parliamo con don Paolo Giulietti (responsabile del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della Conferenza episcopale italiana); viene permessa, ma “purché la si presenti per quello che è, una mera ipotesi scientifica, e non si tragga pretesto per dedurne visioni complessive del mondo e della vita” [… e così bisogna insegnare che una teoria è “una mera ipotesi”…?]. Interessante comunque l’idea che “non è corretto dire che l’ipotesi creazionista si fondi sulla Genesi: essa deve trovare le proprie giustificazioni nell’indagine della realtà e nella constatazione che esistono valide ragioni per ipotizzare una origine intelligente ed “ex nihilo” del mondo e della vita”. 30/3/05: Sul Messaggero 2 articoli ci raccontano della nuova ondata di fondamentalismo che sta montando negli USA, che si spinge fino a impedire la programmazione di filmati scientifici che parlano di evoluzione (anche dei vulcani…): uno di F.Ferrarotti: ( Il nuovo fondamentalismo e’ l’ultima ossessione USA) e l’altro di R.Bassoli (Quel vulcano offende la bibbia). 31/3/05: Secondo Ticinonline sul prossimo numero dell’autorevole rivista “La Civiltà Cattolica” padre Giuseppe De Rosa firma un articolo dal titolo “L’origine dell’uomo. Evoluzione e creazione”, che viene presentato come editoriale. Pur definendo Charles Darwin un materialista, il periodico della Compagnia di Gesù non può fare a meno di riconoscere che l’evoluzionismo non è più solo un’ipotesi ma una teoria valida. Per questo, per i gesuiti l’evoluzionismo va insegnato nelle scuole e non può essere contestato come fanno, ad esempio, i fondamentalisti protestanti negli Stati Uniti. Riguardo al caso: “L’azione di Dio però non sopprime la contingenza, il fortuito e il caso, ma nella sua provvidenza li dirige al fine”, conclude “La Civiltà Cattolica”. Pur mantenendo una non dimostrabile visione finalistica dell’evoluzione biologica, non solo si attribuisce un ruolo al caso, ma (come se non fosse sufficiente…) si parla anche di ‘contingenza’ e ‘fortuito’. L’articolo sembra comunque lasciare senza il sostegno della chiesa (cattolica) i ‘creazionisti biblici’. 4/4/05: Articolo anche sull’Unità, di Perugini, sull’attacco all’evoluzionismo negli USA: Scienziati di tutto il mondo unitevi Darwin è in pericolo. Puo’ essere utile andare a vedere da vicino quello che succede: – il sito web del film contestato, sull’evoluzione dei vulcaniIMAX Theaters Reject Science Shows Under Religious Pressure“Strong Concerns” On Science Film SuppressionIMAX theaters Reject Science Shows under Religious PressureTesto e video sul dibattito negli USA 7/4/05: L’Avvenire cita l’articolo di P.De Rosa su Civiltà Cattolica di aprile. Lo stesso giorno sempre sull’Avvenire si legge anche un articolo sul rapporto fra il papa scomparso e la scienza: Wojtyla e le verità della ricerca (“Da Galileo a Darwin, ecco come, appena eletto, Giovanni Paolo II ruppe secoli di «reciproca incomprensione» e riaprì il dialogo”); si parla del caso Galileo e del contrasto fra la Chiesa e la scienza, apparentemente risolto con il riconoscimento del 1992, certo un po’ tardivo, di aver sbagliato 350 anni fa poiché «i teologi del tempo, in maggioranza, non percepivano la distinzione formale tra la Sacra Scrittura e la sua interpretazione, il che li condusse a trasporre indebitamente nel campo della dottrina della fede una questione che di fatto apparteneva alla ricerca scientifica»; questa dichiarazione potrebbe anche evitare, speriamo prima di 350 anni, qualsiasi contrasto fra scienza e teologia sull’evoluzione e sulla teoria dell’evoluzione; l’articolo prosegue citando le dichiarazioni prudenti del papa sull’evoluzionismo. Strano che l’articolista, pur certamente a conoscenza di interventi successivi anche più innovativi, si limiti a citare solo uno dei primi documenti, quello del 1985 (“Retta fede nella creazione, retto insegnamento dell’evoluzione“, Venerdì 26 Aprile 1985), trascurando il documento ben più incisivo (e a cui sembra faccia riferimento anche P. De Rosa) del 1996 (Ai Membri della Pontificia Accademia delle Scienze riuniti in Assemblea Plenaria, 22 Ottobre 1996); è questa infatti la dichiarazione che molti, fra cui anche il prof. Cabibbo (presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia), hanno citato nella primavera del 2004, quando qualche cattolico, ben inserito nel ministero dell’Istruzione ma non aggiornato sugli orientamenti attuali del Vaticano (si veda il punto 63 di un documento (Comunione e servizio: La persona umana creata a immagine di Dio) approvato dalla Commissione Teologica Internazionale e dal card. Ratzinger nel 2004), si era premurosamente dato da fare con successo per eliminare perfino lo studio dell’evoluzione dai programmi dalla scuola media. Per fortuna si può leggere, nello stesso numero del quotidiano della CEI, anche un articolo (<a href=”http://www.db.avvenire.it/pls/avvenire/ne_cn_avvenire.c_leggi_articolo?id=531388&id_pubblicazione=2″ target=_blank”>Conciliò l’evoluzione con la teoria del salto ontologico) di mons.F. Facchini (antropologo, docente universitario) che presenta una visione più corretta del pensiero del papa sull’evoluzione, anche se probabilmente esagera un po’ nel tradurre con ‘teoria’ quello che nel documento del 1996 era indicata prudentemente come ‘non solo una mera ipotesi’. D’altronde non sembra esistano termini intermedi fra ipotesi e teoria. Bisogna comunque ricordare che sembra che Ratzinger nel 1996 abbia corretto così il documento del papa: “La dottrina dell’evoluzione è per certo un’ipotesi importante, che però presenta decisamente molti problemi, i quali necessitano ancora di un’ampia discussione”. Così come Ratzinger nel 1996 anche la redazione dell’Avvenire ha evitato di accostare ‘teoria’ ad ‘evoluzione’ nel titolo. Strano che nel titolo il concetto di “salto ontologico” sia riduttivamente definito ‘teoria’ invece che ‘verità’…