Non più marce di pinguini

Dopo ursidi (Il 75% delle specie di orsi sono in pericolo di estinzione, notizia del 14/11/2007) e primati (Primati del mondo a rischio, notizia del 27/10/2007), le cui popolazioni a livello mondiale sono state segnalate in vertiginoso declino, arrivano cattive notizie anche per i pinguini (Famiglia Spheniscidae). La maggior parte delle specie di questi uccelli atteri, che abitano solo le

Dopo ursidi (Il 75% delle specie di orsi sono in pericolo di estinzione, notizia del 14/11/2007) e primati (Primati del mondo a rischio, notizia del 27/10/2007), le cui popolazioni a livello mondiale sono state segnalate in vertiginoso declino, arrivano cattive notizie anche per i pinguini (Famiglia Spheniscidae). La maggior parte delle specie di questi uccelli atteri, che abitano solo le regioni dell’emisfero australe, sarebbero infatti in forte calo demografico, fattore che le porta ad essere sempre più a rischio di estinzione.

Secondo un interessanate report liberamente disponibile sul sito di BioScience, sembra proprio che nessuna specie sia esente da questo inarrestabile declino: le popolazioni di pinguino di Magellano (Spheniscus magellanicus) si sono dimezzate negli ultimi 25 anni e i pinguini del Capo (Spheniscus demersus) in circa un secolo sono calati da 1,5 milioni di coppie nidificanti a poco più di 63.000. Questi sono i casi più eclatanti, ma anche altre specie come il pinguino di Adelia (Pygoscelis adeliae) e il pinguino delle Galapagos (Spheniscus mendiculus) sono declinate esponenzialmente negli ultimi decenni.

Il riscaldamento globale e l’esagerato sfruttamento delle coste, il depauperamento degli stock ittici, l’inquinamento soprattutto da idrocarburi sono le principali cause del corrente declino, riducendo le aree disponibili per la riproduzione e le risorse alimentari di questi straordinari uccelli.

La Wildlife Conservation Society ha lanciato l’allarme, qualcuno risponderà?

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons