Ötzi riscrive la nostra storia

Ötzi, l’uomo di Similaun, stava lottando contro il batterio Helicobacter pylori, ma non del ceppo europeo, bensì asiatico. Quali implicazioni sulle migrazioni dell’uomo in Europa?

Ötzi riscrive la nostra storia
Pietro Greco, da Micron

Forse era malato. O forse era solo a rischio di sviluppare un’ulcera o magari una semplice gastrite. Certo il sistema immunitario di Ötzi stava facendo il suo mestiere, 5300 e più anni fa, e stava reagendo all’attacco di un ceppo particolarmente virulento di un batterio, l’Helicobacter pylori, ingaggiando l’eterna battaglia tra anticorpi e agenti infettivi. Ötzi è l’”uomo di Similaun”, riemerso nel 1991 dalle nevi delle Alpi Venoste, ai confini di Italia e Austria, dopo cinque millenni e rotti di ottima conservazione e oggi ospitato a Bolzano, presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige. L’Helicobacter pylori è invece un batterio diffuso e spesso patogeno, di cui esistono due ceppi originari, quello asiatico e quello africano, e un ceppo, quello europeo, che è la fusione dei due.

Immagine: By Thilo Parg (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons