Petunie Killer, Patate Assassine e Man-Eating Plants

La scoperta: non esistono solo i pochi generi conosciuti di piante carnivore: Drosera, Nepenthes e Dionea. Esiste invece un grado di questo comportamento che aumenta passando da piante, che sono solamente in grado di intrappolare gli insetti, a piante che producono anche enzimi digestivi, fino al comportamento carnivoro perfetto. Che la Famiglia delle Solanacee avesse lati oscuri lo si poteva

La scoperta: non esistono solo i pochi generi conosciuti di piante carnivore: Drosera, Nepenthes e Dionea. Esiste invece un grado di questo comportamento che aumenta passando da piante, che sono solamente in grado di intrappolare gli insetti, a piante che producono anche enzimi digestivi, fino al comportamento carnivoro perfetto.

Che la Famiglia delle Solanacee avesse lati oscuri lo si poteva evincere pensando alla velenosa Dulcamara, ma altri Generi erano insospettabili! Comunque già Darwin aveva osservato che la Nicotiana tabacum aveva numerosi fili in grado di catturare insetti.

Ma veniamo ora alle deliziose Petunie, che, non solo trattengono gli insetti, ma producono anche enzimi digestivi!
E che dire dell’inoffensiva patata, Solanum tuberosum, dotata di peli appiccicosi con cui cattura insetti, che poi digerisce con enzimi proteolitici. Ma non finisce qui anche la delicata Primula sinensis è ricoperta la peli appiccicosi, che terminano con una bolla collosa, capace di intrappolare insetti.

Semi Carnivori??? ebbene sì! Alla famiglia delle Brassicacee (verze, cavolfiori, cavoli & Co) appartiene una piccola ed insignificante piccola piantina che cresce nei nostri prati in estate: la Capsella bursa-pastoris o borsa del pastore. Questa piantina genera semi non solo carnivori, ma  anche subdoli! Ebbene questi semi dopo essere caduti sul terreno ed aver assorbito l’acqua, emettono sostanze che attirano i Nematodi, che vengono poi uccisi da una tossina prodotta dai semi stessi. I semi così ottengono un doppio scopo, non sono mangiati dalla microfauna del terreno ed assorbono Nematodi disciolti.
Sono veramente fatti degni del copione di un’orribile film di fantascienza!

Ma veniamo ora alle Man-Eating Plants…Quindi qui ora parleremo di vere e proprie piante killer….la prima pianta carnivora arrivò a Londra nel 1768, proveniente dal Nord America, ed in particolare dal North Carolina. La nuova pianta venne classificata da John Ellis e Daniel Solander (uno degli Apostoli di Linneo, che aveva partecipato alla spedizione del Capitano Cook nei mari australi, con il grande botanico Sir Joseph Banks).Il nome assegnato fu Dionea muscipula, nome comune tippitiwitchet, nome sulla cui etimologia vorrei glissare elegantemente! Linneo la definì “miraculum naturae”!

La scoperta di piante carnivore impressionò molto la società inglese e vennero scritti romanzi in cui si descrivevano enormi piante mangia-uomini. Uno di questi romanzi descriveva le avventure dell’esploratore tedesco Carl Liche, che visitando il Madagascar aveva visto un’enorme pianta, che con i suoi tentacoli verdi, orribili e oscillanti ghermiva una fanciulla la strangolava e….la mangiava! In un’ altro romanzo “Sea and Land” Buel descriveva il suo incontro in una zona del centro America con una terribile pianta carnivora, chiamata dagli indigeni “Ya-te-veo” che trafiggeva la vittima con i suoi enormi aculei e la stringeva sino a dissanguarla…in pratica la versione vegetale dello strumento di tortura noto col nome di “Vergine di Norimberga”.

Nel Novecento poi le piante assassine diventano protagoniste di film e romanzi di fantascienza, come “The Little Shop of Horror” di Frank Oz  o “The Day of Triffids” di John Wyndham. Tutto andava bene anche i pomodori, “Attack of  Killer Tomatoes”, in questo caso dopo quanto ho detto sulle Solanacee, una pellicola quasi profetica! In tempi più recenti ripensiamo a Tentacula, la pianta carnivora di Harry Potter.. e che dire dei mitici Pokèmon…ricordiamo personaggi come Bellsprout, Weepinbell e Victreebell, che è una vera e propria Nepenthes….

Ma torniamo alla realtà. Nel 2007 venne scoperta una nuova specie di Nepenthes di grandi dimensioni,che venne dedicata dagli scopritori al grandissimo documentarista inglese Sir David Attenborough….la  “tenera” piantina si chiama infatti Nepenthes attenboroughiipianta-mangia-topi. Venne presentata come un vero e proprio flagello per topi….in realtà questa specie può effettivamente mangiare un roditore solo se si butta un ratto morto nel suo ascidio! Quindi direi guardate con il dovuto scetticismo questo filmato.

Caso ben diverso è quello della Nepenthes rajah, immagine ,  il cui ascidio raggiunge la lunghezza di 35 cm e la larghezza di 20cm. Questi ascidi contengono 3,5 litri d’acqua e di enzimi digestivi; si sa per certo che la pianta può catturare piccoli mammiferi. La Nepenthes rajah venne nomenclata nel 1859 da Joseph  Hooker, amico di Darwin, in onore di Sir James Brooke, il   Rajah Bianco di  Sarawak, (che ci riporta a salgariane memorie), nota col nome di “King of Nepenthes”.

Esistono anche piante che catturano, con le loro spine ricurve, e uccidono uccelli, in grande numero, nutrendosi poi dei loro resti in decomposizione; una di queste piante è la gigantesca Puya raimondii, specie andina appartenente alla famiglia delle Bromeliacee.

Bene chiudo qui sicura che da qui in avanti guarderete in modo diverso patate e petunie! vi lascio con questo inquietante filmato… killer plant

Dal Blog Evolve or Die di Patrizia Martellini

Referenze:
M.W. Chase, M.J.M. Christenhus, D. Sanders, M.F. Fay, Murderous plants: Victorian Gothic, Darwin and modern insights into vegetable carnivory, Botanical Journal of The Linnean Society – London. Link