Profumo di donnola

Non solo la vista, ma anche l’olfatto può giocare un ruolo determinante nell’elusione dei predatori da parte di alcune specie di uccelli. E’ questa la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori del Museo Nacional de Ciencias Naturales (CSIC) di Madrid, in seguito ad uno studio condotto sulle cinciarelle (Cyanistes caeruleus). Questi piccoli e colorati passeriformi sono soliti

Non solo la vista, ma anche l’olfatto può giocare un ruolo determinante nell’elusione dei predatori da parte di alcune specie di uccelli. E’ questa la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori del Museo Nacional de Ciencias Naturales (CSIC) di Madrid, in seguito ad uno studio condotto sulle cinciarelle (Cyanistes caeruleus).

Questi piccoli e colorati passeriformi sono soliti accudire in coppia i loro nidiacei, portando loro con grande solerzia grandi quantitativi di insetti. Proprio nei momenti di assenza dal nido, i ricercatori hanno irrorato i nidi con tre diversi odori: quello di un mustelide, un carnivoro, che simulava la presenza di un predatore nelle vicinanze, quello di un altro uccello innocuo e quello dell’acqua, per definizione inodore.

Se in questi ultime due situazioni le cincirelle non erano restie ad avvicinarsi al nido e completavano senza alcuna titubanza la procedura di nutrimento dei piccoli, nel primo caso queste manifestavano il tipico comportamento antipredatorio: ritardavano l’ingresso nel nido, attendendo all’erta su un ramo vicino, e a volte evitavano di avvicinarsi ad esso. Inoltre, dopo aver superato il primo momento di esitazione, rimanevano significativamente meno tempo all’interno, durante il foraggiamento dei pulcini.

La selezione naturale ha promosso l’evoluzione di diversi meccanismi di difesa nei confronti dei predatori, in modo tale da consentire alle potenziali prede la loro individuazione in diversi modi, favorendone la sporavvivenza e quindi aumentandone la fitness.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Functional Ecology.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons