Promiscuità femminile

La maggior parte dei sistemi socio-sessuali dei carnivori sono basati sulla coppia monogama o, più frequentemente, su gruppi poliginici, in cui un solo o pochi maschi controllano e si accoppiano con numerose femmine. Da uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, sembra che i ghepardi (Acinonyx jubatus) non rientrino in questo schema generale. Infatti, in questa specie

La maggior parte dei sistemi socio-sessuali dei carnivori sono basati sulla coppia monogama o, più frequentemente, su gruppi poliginici, in cui un solo o pochi maschi controllano e si accoppiano con numerose femmine. Da uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, sembra che i ghepardi (Acinonyx jubatus) non rientrino in questo schema generale. Infatti, in questa specie la promiscuità è un carattere tipicamente femminile.

Ricercatori del Wildlife Conservation Society e della Zoological Society of London affermano che nelle società dei ghepardi circa il 43% delle cucciolate riceve il contributo genetico di più maschi. Lo studio, condotto nel Serengeti National Park in Tanzania, ha avuto una durata di 9 anni, tempo in cui i ricercatori hanno analizzato geneticamente e confrontato i campioni fecali di tutti gli individui residenti. In questo modo è stato possibile determinare il numero e l’identità dei maschi che hanno contribuito alla cucciolata. Sorprendentemente, solo il 23% dei cuccioli aveva un padre residente nella zona campionata.

Questo risultato è concorde con studi precedenti che stabilirono la dimensione media dei territori e degli home range di maschi e femmine, stabilendo che sono proprio queste ultime a controllare aree di dimensione molto maggiore. Anche questo dato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alla maggioranza dei carnivori.

Le femmine di ghepardo, dunque, controllano territori molto ampi in cui hanno la possibilità di interagire ed accoppiarsi con numerosi maschi, comportamento che consente di mantenere un alto livello di variabilità genetica, fondamentale per una popolazione poco numerosa e a rischio di estinzione.

Queste nuove conoscenze sull’etologia della specie dovranno essere prese in considerazione nell’attuazione di futuri sforzi di protezione e conservazione.

La foto di Schuyler Shepherd è tratta da Wikipedia.

Andrea Romano