Ratti talpa e ossigeno

Il biologo evolutivo Eviatar Nevo dirige l’Institute of Evolution dell’Universita’ di Haifa, in Israele, e studia da decenni varie specie del genere Spalax. La sua ricerca piu’ recente sta rivelando la capacita’ di questo piccolo roditore sotterraneo di poter sopravvivere in piena salute in ambienti la cui concentrazione di ossigeno e’ davvero ridotta al lumicino: 3% contro l’usuale concentrazione atmosferica

Il biologo evolutivo Eviatar Nevo dirige l’Institute of Evolution dell’Universita’ di Haifa, in Israele, e studia da decenni varie specie del genere Spalax. La sua ricerca piu’ recente sta rivelando la capacita’ di questo piccolo roditore sotterraneo di poter sopravvivere in piena salute in ambienti la cui concentrazione di ossigeno e’ davvero ridotta al lumicino: 3% contro l’usuale concentrazione atmosferica al livello del mare pari al 21%! Mentre l’esposizione di molti animali, uomo compreso a condizioni di ipossia anche molto meno pronunciate di questo puo’ provocare gravissime patologie (dall’ipertensione polmonare, all’insufficienza renale, fino all’insufficienza cardiaca), il ratto talpa soppporta per ben 14 ore consecutive una concentrazione di ossigeno ridotta appunto al 3%: scoprire i dettagli del suo singolare adattamento significherebbe forse aprire strade del tutto nuove a terapie che possano prevenire gli effetti disastrosi dell’ipossia nell’uomo.

Qual e’ dunque il segreto del ratto talpa? Secondo Nevo, tutto cio’ avrebbe a che fare non solo con la particolare anatomia e fisiologia di cuore, polmoni e vasi sanguigni, ma anche con le singolari proteine espresse nei tessuti dell’apparato circolatorio dell’animale e nel suo sangue.

Insomma, il genoma di questo piccolo animale potrebbe rivelarsi una vera e propria miniera di geni utili per sintetizzare nuovi farmaci: e’ la nuova sfida che il professor Nevo spera di vincere nei prossimi anni.

Paola Nardi