Riscaldamento globale e attività antropiche stanno portando all’estinzione di massa dei mammiferi

Nel passato sono stati documentati diversi eventi di estinzione di massa, tra cui l’ultimo, il più noto, ha portato all’estinzione dei dinosauri circa 65 milioni di anni fa. È estremamente difficile rendersi conto del fatto che un’estinzione di massa stia avvenendo: si tratta infatti di un evento che può durare milioni di anni, pertanto per poterlo stabilire occorre analizzare serie

Nel passato sono stati documentati diversi eventi di estinzione di massa, tra cui l’ultimo, il più noto, ha portato all’estinzione dei dinosauri circa 65 milioni di anni fa. È estremamente difficile rendersi conto del fatto che un’estinzione di massa stia avvenendo: si tratta infatti di un evento che può durare milioni di anni, pertanto per poterlo stabilire occorre analizzare serie di dati che permettano un confronto tra la situazione attuale e quella presente milioni di anni fa.

I ricercatori della UC Berkekey University e della Penn State University, guidati da Antony Barnosky, hanno confrontato tre database contenenti dati riguardo la diversità dei mammiferi negli Stati Uniti negli ultimi 30 milioni di anni: uno raccoglie tutti i fossili di mammiferi e la loro distribuzione tra 500 e 40.000 anni fa; il secondo contiene l’elenco dei fossili risalenti al periodo compreso tra 40.000 e  5 milioni di anni fa; il terzo riguarda i ritrovamenti fossili datati tra 5 e 30 milioni di anni fa.

Integrando questi dati, pubblicati sulla rivista online PLosOne, i ricercatori hanno scoperto che la presenza dei mammiferi nel continente nordamericano si è mantenuta pressoché costante fino a circa 13.000 anni fa, periodo in cui l’uomo, approfittando del ponte di ghiaccio, oltrepassò lo stretto di Bering iniziando la colonizzazione del continente. Dai dati analizzati emerge che nei successivi 3.000 anni si è osservato un crollo nel livello di diversità dei mammiferi. Appare dunque evidente che l’uomo è da considerarsi causa principale di questo fenomeno di estinzione. Ne è prova ulteriore che, nonostante i drammatici cambiamenti ambientali avvenuti negli ultimi 30 milioni di anni, non vi siano stati consistenti scomparse di specie, fino, appunto, all’arrivo dell’uomo. L’ingresso dell’uomo in ecosistemi in cui non era presente ha portato all’estinzione di numerose specie in quanto queste non avevano evoluto strategie antipredatorie nei suoi confronti: non riconoscendolo come predatore, furono rapidamente cacciate e sterminate. Non è un caso che siano proprio le specie di taglia maggiore, la cosiddetta megafauna, ad essere scomparse, grazie alla facilità con cui venivano scovate e alla quantità di carne che potevano fornire. Una situazione analoga si è verificata in Australia e in Tasmania, dove a seguito dell’arrivo dell’uomo i marsupiali di dimensioni maggiori sono stati completamente eliminati dall’uomo (Pikaia ne ha parlato qui e qui).

I ricercatori si dicono certi che andamenti analoghi potrebbero essere riscontrati studiando il fenomeno negli altri continenti; inoltre, il fenomeno non riguarderebbe solo i mammiferi ma anche altre classi di animali e perfino le piante, gruppi per i quali tuttavia è più difficile effettuare uno studio così completo a causa della scarsità di fossili ritrovati.

Dopo il brusco calo osservato tra 13.000 e 10.000 anni fa, la situazione si è stabilizzata, ma negli ultimi secoli l’aumento radicale delle attività antropiche sta portando ad una nuova ripresa di questo evento di estinzione. Il numero di uomini presenti sul pianeta sta aumentando esponenzialmente riducendo gli habitat disponibili per gli animali; inoltre vi è un forte aumento delle fonti inquinanti, con conseguenti problemi a livello climatico, che si ritorcono sulla stabilità degli ecosistemi e la sopravvivenza delle specie. La speranza è che l’aumentato livello di consapevolezza riguardo lo stato di salute del pianeta porti ad un incremento negli sforzi per salvaguardare l’ambiente che ci circonda e le specie che in esso vivono.  

Federico Ossi

Riferimenti
Marc A. Carrasco, Anthony D. Barnosky, Russell W. Graham. Quantifying the extent of North American Mammal extinction relative to the pre anthropogenic baseline. PLoS ONE 4(12): e8331. doi:10.1371/journal.pone.0008331

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons