Se mi ami sorridi: il contagio della risata nei gelada

La risata è contagiosa anche nei gelada, proprio come nell’uomo. A ricordarci ancora una volta la nostra storia evolutiva

Uno dei modi più naturali di rinforzare i legami con chi amiamo è entrare in connessione emotiva con l’altro. Questa capacità è possibile grazie al meccanismo di percezione azione localizzato nella nostra corteccia premotoria e parietale, dove si trovano i neuroni specchio. Questi ultimi si attivano nel momento in cui compiamo un’azione o osserviamo la stessa azione compiuta da qualcun altro, azione che tendiamo a riprodurre in modo automatico. Una parte di questo meccanismo è rappresentato dalla Mimica Facciale Rapida (Rapid Facial Mimicry – RFM), la capacità incontrollabile di mimare l’espressione altrui: attraverso lo stesso tipo di processo, l’imitazione dell’espressione facciale osservata ci permette in conseguenza di sperimentare il medesimo stato emotivo da cui scaturisce l’espressione dell’altro. In questo modo il RFM gioca un ruolo centrale nel connettere emotivamente due individui. 
Questa capacità di empatizzare con gli altri, comune nella nostra specie, non è tuttavia prerogativa di Homo sapiens. Lo dimostra una ricerca, pubblicata su Scientific Reports e condotta da Elisabetta Palagi, Giada Mancini e Pier Francesco Ferrari, dell’Università di Pisa e Parma, che hanno studiato questo particolare modo di comunicare nel Theropitecus gelada, una specie di scimmia che abita gli altopiani etiopi. I gelada in questione però sono stati studiati al NaturZoo di Rheine, in Germania, per un periodo di 3 anni.
I gelada sono animali estremamente sociali e dedicano gran parte del loro tempo a lunghe sessioni di grooming e al gioco. Proprio in contesto di gioco, in cui i compagni simulano una lotta tirandosi e mordicchiandosi, la risata è fondamentale per dimostrarsi vicendevolmente le buone intenzioni. E il contagio della risata si diffonde tra i compagni di gioco come un virus.
E’ stato osservato innanzitutto che la risposta ad un’espressione facciale di gioco è congruente tra gli animali coinvolti: una risata a denti stretti (play face) e una risata più intensa (full play face) evocano una risposta dello stesso tipo nel partner.
Inoltre, proprio come nell’uomo, l’imitazione avviene in tempi brevissimi, cioè meno di un secondo.
Ma non tutti i compagni di gioco sono uguali. Sebbene il gioco avvenga spesso tra madri e piccoli, e anche tra giovani e femmine adulte, i livelli di RFM sono maggiori quando si gioca con la propria mamma: ciò significa che il riso compare più velocemente sul viso del compagno quando il gioco avviene tra madre e figlio. Come nell’uomo, anche nei gelada il contagio della risata sarebbe indice della qualità della relazione, in quanto i tempi sono collegati alla componente emotiva. L’intimità del rapporto tra madre e figlio viene perciò dimostrata dalla maggiore velocità con la quale l’altro viene contagiato dal riso. Sono evidenti le conseguenze che ciò può avere sullo sviluppo neurofisiologico dei bambini, dal momento che le ricerche in campo umano riportano come la stimolazione emotiva del figlio da parte della madre permetterà al piccolo di sviluppare meglio le relazioni sociali nel corso della sua esistenza.
Il RFM sarebbe quindi uno degli elementi fondamentali per favorire e mantenere i legami affettivi nei gelada, come anche nell’uomo, a ricordarci ancora una volta la nostra storia evolutiva.
Virginia Pallante

 Riferimenti:
Giada Mancini, Pier Francesco Ferrari, Elisabetta Palagi. Rapid Facial Mimicry In Geladas. Scientific Reports: 3, Article number: 1527 doi:10.1038/srep01527

Immagine di Pier Francesco Ferrari