Studiare l’entomologia urbana per capire gli effetti del riscaldamento globale

A seguito dell’aumento delle temperature medie è possibile prevedere una maggiore abbondanza di parassiti dannosi per le aree rurali.

Sebbene non sia il mio ambito di lavoro, trovo che l’entomologia urbana sia un affascinante campo di ricerca in cui vengono pubblicati ottimi articoli che potrebbero essere eccellenti spunti per studiarla maggiormente anche in Italia.
Un recente esempio è l’articolo intitolato Do cities simulate climate change? A comparison of herbivore response to urban and global warming pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Global Change Biology dal gruppo di ricerca di Steven D. Frank della North Carolina State University (USA).
L’idea di base della pubblicazione è che le città possono essere modelli sperimentali molto interessanti per prevedere gli effetti su scala locale del riscaldamento globale. Come mi confermava Luca Lombroso (meteorologo e autore di numerosi testi tra cui il libro Apocalypse now – clima, ambiente, cataclismi), la temperatura media della città può essere di diversi gradi (in condizioni di cielo sereno sino a 5 gradi nelle ore notturne!) superiore a quella delle adiacenti aree rurali. Le città potrebbero quindi essere effettivamente luoghi per studiare gli effetti dell’aumento della temperatura sulla presenza e abbondanza di specie di insetti presenti anche nelle aree adiacenti.
Studiando l’abbondanza della cocciniglia Melanaspis tenebricosa a livello urbano, i ricercatori americani hanno osservato una sua maggior abbondanza su rami di piante presenti in città rispetto a quanto osservato nelle zone rurali subito al di fuori dell’area cittadina. Andando poi a recuperare campioni museali raccolti negli anni 1970-1997, i ricercatori hanno osservato che nei campioni “urbani” della collezione museale le cocciniglie presenti erano circa 5 volte di meno rispetto ai campioni attuali. Questo dato indica quindi che a seguito dell’aumento delle temperature medie l’abbondanza di questo insetto è aumentata in città così che ci si potrebbe aspettare un analogo aumento di questi insetti anche nelle aree rurali a seguito del riscaldamento globale. 
Le cocciniglie sono una grande famiglia di insetti, appartenenti alla Superfamiglia Coccoidea, molto studiati in entomologia agraria perché per alimentarsi perforano i tessuti delle piante nutrendosi dei succhi vegetali, indebolendo la pianta non solo a seguito della sottrazione di linfa, ma anche favorendo l’infezione da parti di batteri e virus fitopatogeni.
Le cocciniglie possono infestare numerose piante (tra cui ad esempio gli agrumi, l’olivo, la vite, il fico, l’olmo e il susino) arrecando gravi danni quando la loro numerosità aumenta. 
Da quanto emerge in letteratura scientifica (e dall’esperienza di campo), le cocciniglie prediligono i climi caldi e secchi… ma di quanto potrebbe aumentare la loro abbondanza? Sulla base dell’idea dei ricercatori della North Carolina State University le città possono divenire uno strumento per anticipare quello che potrebbe accadere agli insetti anche in altri contesti suggerendo in questo caso specifico un significativo aumento dell’abbondanza di questi parassiti nei prossimi anni a seguito del riscaldamento globale con annessi danni alle produzioni agricole.
Un ulteriore aspetto di interesse di questa pubblicazione è legato all’utilizzo dei campioni museali per studiare la biodiversità attuale e le sue variazioni. Sebbene spesso visti come semplici contenitori di animali e piante, i musei naturalistici sono in realtà vere e proprie biobanche biologiche. Come ben dimostrato in questa pubblicazione, le collezioni
entomologiche possono rappresentare una preziosa risorsa per bloccare in una sorta di istantanea la biodiversità attuale,
permettendone l’analisi anche a distanza di anni. Purtroppo spesso molte collezioni sono oggi mantenute in condizioni assolutamente inadeguate per carenza di spazi e risorse con il rischio di perdere tutte quelle informazioni che questi campioni potrebbero rivelarci se adeguatamente conservati.

Mauro Mandrioli



Riferimento bibliografico:

Youngsteadt E, Dale AG, Terando AJ, Dunn RR, Frank SD. Do cities simulate climate change? A comparison of herbivore response to urban and global warming. Global Change Biology, 2014, in stampa.