Tre domande su Diversità umana e Costituzione italiana

La parola razza non solo veicola un’idea di strutturazione della diversità genetica umana che non ha base scientifica, ma introduce anche elementi infondati e fuorvianti per la visione comune della diversità culturale

La Costituzione italiana all’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali
Motivi di ordine scientifico, sociale e culturale rendono necessario valutare se, a 67 anni di distanza dalla sua prima scrittura, sia ancora fondato mantenere il termine ”razza” nel dettato costituzionale. A tal fine, la questione complessiva va decostruita attraverso tre distinti punti di domanda.

1. Il concetto di razza descrive adeguatamente la distribuzione della diversità umana? 

2. Quali sono i pro e i contro di un’iniziativa per modificare la Costituzione? 
3. Il termine “razza” andrebbe semplicemente abolito o sostituito?
Le risposte alle domande e l’intero documento approvato all’unanimità dal Direttivo dell’Istituto Italiano di Antropologia in data 23 Ottobre 2014 sono disponibili sul sito di ScienzainRete