Tungsenia paradoxa: il più antico stem tetrapode attualmente noto

La scorsa settimana un nutrito numero di autori capitanati da Jing Lu hanno descritto i resti incompleti di un nuovo taxon di stem tetrapode, o, semplificando, di un altra di quelle forme intermedie tra “pesci” e tetrapodi. L’animale, lungo circa una ventina di centimetri, è stato battezzato Tungsenia paradoxa, nome che non sfugge alla regola “nomina sunt consequentia rerum“. Uno

La scorsa settimana un nutrito numero di autori capitanati da Jing Lu hanno descritto i resti incompleti di un nuovo taxon di stem tetrapode, o, semplificando, di un altra di quelle forme intermedie tra “pesci” e tetrapodi. L’animale, lungo circa una ventina di centimetri, è stato battezzato Tungsenia paradoxa, nome che non sfugge alla regola “nomina sunt consequentia rerum“.

Uno dei dati più importanti relativi a questa scoperta è la sua datazione: i resti di questo animale, provenienti da depositi cinesi (Posongchong Formation, nordest della provincia dello Yunnan), risalgono a circa 409 milioni di anni fa (Devoniano inferiore) e sono attualmente i più vecchi resti di uno stem tetrapode. Inoltre, fino a questa scoperta, era presente un gap di circa 16 milioni tra i resti del più antico stem tetrapode noto, Kenichthys, e quelli dei dipnoi più antichi, come Diabolepis. Tungsenia riempie in qualche modo il gap, inserendosi all’incirca nel periodo stimato di separazione tra dipnoi e tetrapodi.

Per chi conosce un po’ i dipnoi, il nome paradoxa rievoca subito un altro animale, Lepidosiren paradoxa, appunto un dipnoo (attuale). E Tungsenia non è stato chiamato paradoxa solo per la sua bizarra anatomia e posizione filogenetica, ma anche per un chiaro rapporto con i dipnomorphi (i dipnoi attuali e il loro parenti). Esso infatti mostra caratteristiche morfologiche intemedie tra tetrapodi (come ad esempio una lama dentale parasinfidale piatta e un foro per la vena pituitaria sul processo del basipterigoide) e dipnomorphi (ad esempio un parasfenoide ampio). Anche a livello morfologico, Tungsenia sembra colmare un po’ il gap esistente tra primi stem tetrapodi e dipnomorphi.

Grazie a tomografie a raggi X, inoltre, Lu et a., 2012 hanno studiato l’anatomia interna del cranio di Tungsenia per trarre indicazione sull’anatomia del cervello dei primi tetrapodi. Essi hanno osservato come alcune modifiche del loro cervello, relative al loro passaggio ad un ambiente terrestre, siano avvenute molto prima di quanto ritenuto finora, nelle prime fasi della storia evolutiva del gruppo.

Da Paleostories, il blog di Marco Castiello

Riferimenti:
Lu, J.; Zhu, M.; Long, J. A.; Zhao, W.; Senden, T. J.; Jia, L.; Qiao, T. (2012). “The earliest known stem-tetrapod from the Lower Devonian of China”. Nature Communications 3: 1160. doi:10.1038/ncomms2170