Tutto quello che sappiamo è falso

Ci sono voluti più di dieci anni di studi, collaborazioni tra centinaia di ricercatori e un database comprendente più di 200.000 fossili, ma John Alroy è finalmente riuscito nel suo scopo: sconfessare gran parte delle conoscenze comuni a proposito della biodiversità nei fossili marini e dei loro tassi di estinzione. Il lavoro, iniziato nel 1998 e firmato da altri 34

Ci sono voluti più di dieci anni di studi, collaborazioni tra centinaia di ricercatori e un database comprendente più di 200.000 fossili, ma John Alroy è finalmente riuscito nel suo scopo: sconfessare gran parte delle conoscenze comuni a proposito della biodiversità nei fossili marini e dei loro tassi di estinzione. Il lavoro, iniziato nel 1998 e firmato da altri 34 ricercatori oltre ad Alroy, dimostra che la grande radiazione degli invertebrati iniziò prima del Tardo Cretaceo, e che da allora i tassi di espansione sono molto diminuiti rispetto ai 100 milioni di anni precedenti.

“È da 36 anni che gli studiosi discutono di questo fatto”, dice Alroy, “e credo che finalmente siamo riusciti a dirimere la questione”. Alroy ha sfruttato il più grande database mondiale dedicato ai fossili, il cosiddetto Paleobiology Database, grazie al quale “sappiamo perfettamente dove è stato scavato ogni singolo fossile, con un livello di dettaglio altissimo”.

Normalmente, per datare i fossili si utilizza solo la prima e l’ultima comparsa dell’esemplare nel record, mentre Alroy le ha potute considerare tutte, arrivando ad analizzare un totale di 284.816 fossili. Le ricerche passate avevano già mostrato come al termine di ogni estinzione ci sia sempre un periodo di “rinascita”, con la comparsa di nuove specie. Lo studio di Alroy mette in evidenza come queste esplosioni di biodiversità siano molto rapide, almeno riferendosi a tempi geologici, e siano sempre seguite da periodi di relativa calma.

Un altro particolare che emerge dal lavoro dell’equipe dell’UC di Santa Barbara, in California, è che le estinzioni di massa nella storia della Terra sono in numero minore di quanto si pensasse finora. “Per molti anni la comunità scientifica internazionale ha parlato delle “Big Five”, le cinque grandi estinzioni di massa. In realtà, si tratta di luoghi comuni, non supportati da dati aggiornati”, dice Alroy. “Quello che i nostri dati ci dicono è che le estinzioni di massa fino ad oggi sono state solo tre”.

Gabriele Ferrari

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons