Un giro di twist per non sprecare polline

Una semplice ed elegante variazione nel fiore permette a una pianta tropicale di sfruttare più efficientemente gli uccelli impollinatori per evitare la fecondazione incrociata con specie simili

La coevoluzione è uno dei fenomeni più impressionanti del mondo naturale. Quando si tratta di mutualismo, la possibilità di favorire la sopravvivenza degli individui di una specie che meglio si adattano alla specie partner, porta come risultato finale all’evoluzione di specie che danno quasi l’illusione di essere progettate l’una per l’altra.
Alcune piante del genere Impatiens, tipiche delle giungle sulle pendici del monte Cameroon, sono fortemente adattate per un impollinazione svolta dagli uccelli (ornitogamia), in particolare quelli appartenenti alla famiglia delle Nectariniidae (Nettarinidi). Il fiore di queste specie ha una simmetria bilaterale che risulta estremamente vantaggiosa per l’approvvigionamento di nettare da parte degli uccelli, con il liquido zuccherino posto alla fine di un tubo a fondo cieco e leggermente curvo verso il basso: lo sperone. Mentre gli stami sono posizionati nella parte alta del fiore in modo da depositare il polline in maniera preciso sulla schiena degli uccelli che li visitano. 
Il vantaggio è evidente e reciproco, con gli uccelli che non devono competere con altri animali per il nettare e la pianta che può risparmiare energia nel produrre il suo polline, con la certezza che verrà portato a destinazione in modo preciso. C’è però anche uno svantaggio: specie strettamente imparentate di Impatiens, e dotate di questo particolare tipo di fiore, corrono infatti il rischio di subire una fecondazione incrociata (il polline di una specie sul fiore di un altra), sprecando così il polline se esistono già barriere riproduttive complete, o producendo ibridi che potrebbero essere male adattati se le barriere non esistono.
L’inconveniente non è di poco conto, considerato che un fiore con un adattamento così spinto richiederebbe tutta una serie di mutazioni, e passaggi attraverso forme meno efficienti, per limitare l’impollinazione incrociata. O almeno così si credeva fino a quando Michael Bartoš e Štepán Janecek dell Instituto di Botanica dell’ Academia delle Scienze della Repubblica Ceca non si sono imbattuti nel fiore di Impatiens frithii, specie conosciuta solo dal 2002, che presenta una variazione, semplicissima dal punto di vista strutturale, ma dall’utilità finora poco chiara: il suo sperone del nettare è piegato verso l’alto.
I due ricercatori hanno effettuato numerose ore di registrazioni video dei suoi fiori e hanno reso pubblica la sorprendente conclusione che hanno divulgato in una comunicazione breve pubblicata su Current Biology. Per arrivare a nutrirsi del nettare, posto sul fondo dello sperone di I. frithii, gli uccelli devono far compiere al fiore una torsione di 180 gradi. Mentre gli animali si nutrono in questo modo il fiore può depositare il suo polline sul mento o sulla parte ventrale del becco. Questa nuova posizione del polline sul corpo dell’uccello rende la pianta difficilmente incrociabile con altre strettamente  imparentate.
Con una soluzione semplice ed elegante, che non stravolge la struttura generale del suo fiore, I. frithii ha trovato il modo di evitare la fecondazione incrociata con altre specie di impatiens. Ancora una volta, la selezione naturale dimostra, lavorando per tentativi casuali, di poter far meglio di qualunque progettista.
Daniele Paulis
 
Riferimenti:
Michael Bartoš, Štěpán Janeček. Pollinator-induced twisting of flowers sidesteps floral architecture constraints. Current Biology Vol 24 No 17 R794