Un nuovo virus gigante dal passato

Dal permafrost ecco Pithovirus sibericum, patogeno gigante che infettava le amebe oltre 30.000 anni fa

Un gruppo di ricercatori francesi e russi ha riportato alla luce un virus che visse oltre 30.000 anni fa dal permafrost siberiano. Si tratta della specie Pithovirus sibericum, rilevante oltre che per la sua considerevole età, anche per le sue dimensioni piuttosto ragguardevoli. La specie in questione appartiene infatti ai cosiddetti virus giganti, noti solo da un decennio, ma di cui vengono scoperte sempre nuove specie. 
E’ infatti notizia di soli pochi mesi fa, il ritrovamento di Pandoravirus (due specie P. dulcis, P. salinus), con un genoma di dimensioni comprese tra 1,9 e 2,5 megabasi di DNA e un capside che può raggiungere un micrometro, entrambe caratteristiche paragonabili a quelle dii batteri e di alcuni parassiti eucarioti. La nuova specie presenta un genoma più piccolo, ma una dimensione complessiva paragonabile ai Pandoravirus. Pandoravirus e Pithovirus si sono aggiunte ai cosiddetti Megavirus. Un altro fatto rilevante è che la nuova specie sia stata rinvenuta all’interno di diversi esemplari di amebe della specie Acanthamoeba castellanii e che, come si legge sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, i virus sono stati parzialmente riattivati. 
La scoperta è quindi importante sia perché mostra che i virus giganti potrebbero essere molto più comuni e diffusi di quanto ritenuto finora sia perché suggeriscono la possibilità che lo scioglimento dei ghiacci in seguito al riscaldamento globale possa liberare patogeni antichi e potenzialmente pericolosi per la salute umana. Quest’ultima è una possibilità certamente remota, ma comunque da non sottovalutare.
Andrea Romano
Riferimenti:
M. Legendre, J. Bartoli, L. Shmakova, S. Jeudy, K. Labadie, A. Adrait, M. Lescot, O. Poirot, L. Bertaux, C. Bruley, Y. Coute, E. Rivkina, C. Abergel, J.-M. Claverie. Thirty-thousand-year-old distant relative of giant icosahedral DNA viruses with a pandoravirus morphology. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2014; DOI: 10.1073/pnas.1320670111
Credit: © Julia Bartoli & Chantal Abergel, IGS, CNRS/AMU