Un po’ rana e un po’ salamandra

Una delle più accese controversie per quanto concerne l’evoluzione dei vetebrati riguarda l’origine degli anfibi (Amphibia): questa classe di animali è suddivisa in tre ordini, quello di rane e rospi, o anuri (Anura), quello di salamandre e tritoni, o urodeli (Urodela) e quello dei gimnofioni (Gymnophiona), tra cui i meglio conosciuti sono le cecilie. Nonostante questi taxa siano ben noti

Una delle più accese controversie per quanto concerne l’evoluzione dei vetebrati riguarda l’origine degli anfibi (Amphibia): questa classe di animali è suddivisa in tre ordini, quello di rane e rospi, o anuri (Anura), quello di salamandre e tritoni, o urodeli (Urodela) e quello dei gimnofioni (Gymnophiona), tra cui i meglio conosciuti sono le cecilie. Nonostante questi taxa siano ben noti alla scienza, le loro relazioni filogenetiche, sia per la deficienza di resti fossili che per la controversia dei risultati ottenuti in seguito ad analisi molecolari, sono ancora poco chiare.

Inoltre, gli anfibi attuali sono includibili in due ampie sottoclassi, che comprendono innumerevoli specie estinte: i Temnospondyli, cui ora appartengono anuri e urodeli, e Lepospondyli, che racchiude i gimnofioni. I paleontologi sono divisi sull’origine di questi due gruppi tassonomici tra coloro che sostengono un’origine monofiletica, e quindi che uno di questi due taxa sia incluso nell’altro, e chi al contrario suggerisce un’origine polifiletica.

Una recente descrizione di un fossile di anfibio, denominato Gerobatrachus hottoni e risalente al Permiano Inferiore, potrebbe aver risolto questa controversia. Dalle pagine dell’ultimo numero di Nature, si legge che questa specie presenta caratteristiche in comune sia con le rane, come alcuni tratti del cranio e delle orecchie, che con le salamandre, come due ossa della caviglia fuse. Inoltre, altri caratteri morfologici, come la struttura e le proporzioni della spina dorsale, risultano intermedie tra quelle di questi due gruppi di anfibi. Non vi è alcun dubbio, concludono i ricercatori University of Calgary che hanno eseguito lo studio, che Gerobatrachus hottoni sia un progenitore comune ad anuri e urodeli, risultato che viene anche confermato da un’analisi filogenetica condotta sulla base dei dati ottenuti dalla descrizione delle ossa.

La stessa analisi sposterebbe in avanti nel tempo, più precisamente nel Permiano Medio (tra 270 e 260 milioni di anni fa), la separazione delle linee filetiche di rane e salamandre, che fino ad ora si pensava fosse avvenuta verso la fine del Carbonifero, oltre 300 milioni di anni fa, e confermerebbe l’ipotesi di un’origine difiletica dei gruppi di anfibi esistenti. In particolare, i gimnofioni si separarono da anuri e urodeli durante la divisione tra Temnospondyli e Lepospondyli che, secondo questa analisi, avvenne tra 335 e 328 milioni di anni fa: questo risultato sarebbe confermato dal ritrovamento in quell’arco tempoarale dei primi fossili chiaramente attribuibili ai due gruppi.

Per la sistematica degli anfibi è possibile consultare il sito di Tree of Life.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons