Un secondo set di mascelle “predatorie” permette alle murene (Muraena retifera) di inghiottire grosse prede.

L’evoluzione ha dotato la maggior parte dei pesci ossei di meccanismi di aspirazione che permettono di inghiottire la preda. Normalmente, una volta catturata, la preda è trasportata dalla cavità orale alla gola per mezzo di movimento dell’acqua. Da qui interviene un set di “denti” faringei che aiutano a inghiottire effettivamente la preda. Per contro le murene presentano un meccanismo di

L’evoluzione ha dotato la maggior parte dei pesci ossei di meccanismi di aspirazione che permettono di inghiottire la preda. Normalmente, una volta catturata, la preda è trasportata dalla cavità orale alla gola per mezzo di movimento dell’acqua. Da qui interviene un set di “denti” faringei che aiutano a inghiottire effettivamente la preda. Per contro le murene presentano un meccanismo di aspirazione piuttosto inefficente e spiccano per questo tra tutti i teleostei, dove questa caratteristica è abbastanza conservativa. Riescono tuttavia a inghiottire grosse prede. La ricerca condotta da Rita S. Mentha e Peter C. Wainwright, della divisione Evolution & Ecology della University of California, ha evidenziato che questo è reso possibile da un secondo set di mascelle “predatorie” nel senso che vengono protruse dalla gola fin dentro la cavità orale. Una volta afferrata la preda con questo secondo set, queste si ritirano trascinandosela dietro.

Qui l’abstract

Qui un video di Youtube

Presso questa pagina ulteriori filmati sono scaricabili all’interno dello stesso sito della rivista

Stefano Dalla Casa