Una nuova lontra fossile dall’Umbria

La scoperta di Lutraeximia umbra aggiunge un importante tassello alla conoscenza della storia evolutiva di questo gruppo di mammiferi semiacquatici

Le lontre sono carnivori appartenenti alla famiglia Mustelidae, oggi rappresentate da 14 specie distribuite in buona parte del globo. Caratterizzate da un corpo sinuoso e allungato e da zampe relativamente corte, si sono adattate a vivere nei fiumi, nei grandi laghi e, in alcuni casi, in acque marine costiere. Purtroppo, tutte le specie attuali, che prediligono ambienti ecologicamente integri e con ridotto impatto antropico, sono minacciate dall’inquinamento, dalla riduzione degli habitat e da altri fattori. La lontra eurasiatica (Lutra lutra), rara, schiva e affascinante, è l’unica specie presente in Italia.

Le lontre sono mammiferi ben studiati dal punto di vista biologico, ecologico e comportamentale, ma la loro storia evolutiva rimane in gran parte un mistero. I resti fossili di questi carnivori sono molto scarsi e frammentari. Nell’area mediterranea, sono conosciute per lo più forme insulari endemiche, che hanno popolato in epoche passate Sicilia, Sardegna, Corsica, Malta e Creta, presumibilmente senza lasciare discendenti nelle faune mediterranee attuali.

Dal sito paleontologico di Pantalla (Perugia), già noto per altri resti eccezionali di mammiferi, proviene un cranio completo di lontra risalente al Pleistocene Inferiore (circa 1,8 milioni di anni), recentemente descritto da un gruppo internazionale di paleontologi sulla rivista Quaternary Science Reviews

Il cranio di Pantalla – il primo mai scoperto in depositi del Pleistocene Inferiore dell’area mediterranea – è stato studiato in dettaglio utilizzando anche tecnologie digitali, come le TAC e la grafica tridimensionale, che hanno permesso di acquisire importanti informazioni sulla morfologia esterna e interna e sui processi che hanno portato alla fossilizzazione.

Lo studio ha messo in luce come le diverse caratteristiche del cranio e dei denti non corrispondessero ad alcuna forma conosciuta di lontra, sia fossile che attuale. Per questo, il cranio è stato assegnato a un nuovo genere e una nuova specie: Lutraeximia umbra (dal latino “lontra eccezionale dell’Umbria”). Questa lontra aveva un peso stimato di circa 13,5 kg, si nutriva presumibilmente sia di pesci che di molluschi e/o crostacei e non è escluso che potesse condividere i corsi d’acqua pleistocenici con la più piccola Lutra simplicidens, i cui resti fossili sono stati rinvenuti in depositi toscani di età prossima a quelli di Pantalla.

Lutraeximia umbra si aggiunge alle altre sei specie di lontra finora descritte in Italia durante il Pleistocene (2,6–0,01 milioni di anni circa), testimoniando il successo e la grande diversità di questo gruppo di carnivori nel recente passato geologico. Le analisi filogenetiche suggeriscono uno stretto legame di parentela tra Lutraeximia umbra e due specie insulari fossili: la siciliana Lutra trinacriae (per la quale viene proposto il trasferimento al nuovo genere Lutraeximia) e Sardolutra ichnusae dalla Sardegna. Inoltre, le affinità morfologiche tra la nuova specie e alcune lontre estinte e viventi della Cina e del sud-est asiatico lasciano immaginare che le lontre pleistoceniche possano aver raggiunto l’area mediterranea provenendo dall’Estremo Oriente.

Riferimenti:
Cherin M., Iurino D.A., Willemsen G., Carnevale G., 2016. A new otter from the Early Pleistocene of Pantalla (Italy), with remarks on the evolutionary history of Mediterranean Quaternary Lutrinae (Carnivora, Mustelidae). Quaternary Science Reviews, 135, 92-102, doi: 10.1016/j.quascirev.2016.01.008.

Immagine di D.A. Iurino da Cherin et al. (2016), Quaternary Science Reviews, doi: 10.1016/j.quascirev.2016.01.008.