Una storia di migrazioni

Recensione di Pietro Greco del libro “Libertà di migrare” di Valerio Calzolaio e Telmo Pievani

Una storia di migrazioni
Pietro Greco, da Micron

Gli antropologi lo chiamano out of Africa ed è quel processo che ha portato per almeno tre volte nella storia tre diverse specie di grandi scimmie antropomorfe del genere Homo, gli ergaster (1,5 milioni di anni fa), gli heidelbergensis (200mila anni fa) e i sapiens (125mila e poi 85.000 anni fa) a uscire dall’Africa, dove erano nate, e a diffondersi in tutti gli altri continenti del mondo (Antartide escluso) seguendo la medesima strada, attraverso il delta del Nilo, il Sinai e il Medio Oriente. Qualcuno ipotizza, senza prove definitive, che in precedenza anche Homo naledi, dal corpo e dal cervello minuscoli ma dalle capacità cognitive piuttosto sviluppate, i cui resti sono stati rinvenuti in Sud Africa nel 2013, abbia lasciato l’Africa e sia giunto fino in Asia. I suoi pronipoti potrebbero essere quegli Homo floresiensis i cui fossili sono stati trovati nell’isola indonesiana di Flores a partire dal 2004. Oggi sappiamo che il piccoloHomo floresiensis, ribattezzato hobbit, abbia frequentato l’isola per almeno un milione di anni venendo in contatto, meno di 20mila anni fa, con le avanguardie dell’ultimo tra i migranti africani, Homo sapiensDa dove nasce questa continua spinta delle specie Homo «a voler vedere se si sta meglio dall’altra parte della collina?», si chiedono Valerio Calzolaio e Telmo Pievani all’inizio del libro, Libertà di migrare, appena pubblicato con Einaudi nella collana Vele (pagg. 133; euro 12,00). Continua