Un’altra caratteristica rettiliana dei monotremi

Come ben noto, i mammiferi si dividono in due sottoclassi: i Theria, a sua volta suddivisi nelle infraclassi Eutheria, quella dei mammiferi placentati, e Metatheria, quella dei marsupiali, ed i Prototheria, oggi rappresentati dall’unico ordine Monotremata e presenti esclusivamente in Oceania e Nuova Guinea. Questi ultimi, per alcune loro particolari caratteristiche, sono considerati “l’anello di congiunzione” tra rettili e mammiferi.

Come ben noto, i mammiferi si dividono in due sottoclassi: i Theria, a sua volta suddivisi nelle infraclassi Eutheria, quella dei mammiferi placentati, e Metatheria, quella dei marsupiali, ed i Prototheria, oggi rappresentati dall’unico ordine Monotremata e presenti esclusivamente in Oceania e Nuova Guinea. Questi ultimi, per alcune loro particolari caratteristiche, sono considerati “l’anello di congiunzione” tra rettili e mammiferi. L’aspetto di questi animali che senza dubbio colpisce maggiormente è la compresenza simultanea di tratti rettiliani, come la deposizione di uova, e mammaliani, come il corpo ricoperto da pelliccia, l’allattamento dei piccoli e la termoregolazione.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista The American Naturalist e condotto da ricercatori della University of Queensland, in Australia, ha evidenziato un’ulteriore caratteristica tipica dei rettili nell’anatomia di un esponente di questo gruppo, l’echidna spinoso (Tachyglossus aculeatus). I maschi di questa specie presentano infatti un pene dotato di quattro estremità, due delle quali inutilizzate e le rimanenti usate per il trasferimento degli spermatozoi alla femmina durante il processo di fecondazione interna. La singolarità di tale apparato consta nel fatto che solo una delle due estremità viene impiegata nell’atto sessuale, mentre la seconda viene utilizzata nella copula successiva. Questo comportamento non è mai stato segnalato in alcun mammifero, bensì i ricercatori hanno trovato similarità con l’apparato genitale maschile dei rettili dell’ordine Squamata, quello di lucertole e serpenti. Questo è composto da due emipeni, strutture mantenute all’interno del corpo per essere estratte solamente durante l’accoppiamento, ma, come accade nell’echidna spinoso, solo in modo alternato.

Nell’articolo, disponibile on line ed arricchito da alcune fotografie, i ricercatori operano anche un’analisi degli spermatozoi, che, non appena fuoriescono, si raggruppano tra loro aumentando la propria motilità. Questa potrebbe essere una caratteristica fondamentale per aumentare le possibilità di fecondazione, soprattutto quando le femmine si accoppiano con più maschi. In questo caso, i maschi competono per la paternità per mezzo della capacità fecondatrice dei propri spermatozoi (competizione spermatica) e non tramite le proprie qualità fisiche.

Andrea Romano

La foto è tratta da Wikimedia Commons.