USA: non è un paese per evoluzionisti
Sebbene coloro che ritengono che Dio non abbia influito nell’evoluzione siano in aumento, la maggioranza dei cittadini statunitensi è ancora creazionista
Se l’ICR sembra soddisfatta del fatto che il 62% degli statunitensi abbia le prova che Dio abbia creato la nostra specie (il 37% è convinto che ciò sia avvenuto negli ultimi 10000 anni!). Solo il 21% degli statunitensi crede oggi che l’evoluzione umana non dipenda da una qualche divinità. Purtroppo le domande riferite all’uomo tendono comunque a influenzare pesantemente le risposte al sondaggio. [E’ probabile che le percentuali sarebbero risultate diverse se si fosse chiesto di rispondere sull’evoluzione dei cavalli o degli scarafaggi. Sondaggi meno antropocentrici hanno infatti dato risposte ben diverse].
Non sarà una notizia di cui entusiasmarsi, ma c’è stato un certo miglioramento: infatti, nel 2008 erano meno (il 15%) e nel 2004 ancora meno (il 13%). La notizia sembra migliore se si nota che c’è stato un aumento dell’8% (+61% ) in soli 9 anni. E in effetti l’ICR in questo articolo si mostra già allarmato della tendenza verso il successo della “godless evolution”, di questo +61% certo ottenuto anche grazie all’aumento di immigrati di molte e diverse regioni e religioni.
Il processo continuerà, visto che, nei i soggetti fra i 18 e il 29 anni, il 31% non capisce perché dovrebbe associare Dio all’evoluzione.
Qualche dubbio sulla coerenza degli statunitensi comunque rimane, e ciò rende gli USA una paese tuttora poco adatto agli evoluzionisti: nonostante le decisioni della Corte Suprema (contraria all’insegnamento del creazionismo nel 1987) e di un tribunale federale (contrario all’insegnamento dell’Intelligent Design nel 2005), gli statunitensi rimangono al 40% favorevoli (32% sono contrari) all’insegnamento di ipotesi indimostrate e indimostrabili sull’evoluzione.
I sondaggi della Gallup coprono un periodo più ampio (dal 1982 al 2012) e non arrivano fino al 21%.
Daniele Formenti, da L’Antievoluzionismo in Italia