Viaggio intorno al mondo sulle orme di Darwin proposto da studiosi italiani!!!!!

La prossima partenza del 14 novembre 2005 sarà invece tutt’altro che frutto del caso: un gruppo di studiosi italiani di diversa estrazione ripercorrerà le tappe del Beagle, avendo alle spalle 150 anni di riflessioni sull’Origine delle Specie, l’opera di Darwin che da quel viaggio ha tratto alimento. Un’avventura che solletica l’immaginazione di chiunque: “sarà un pellegrinaggio laico ai santuari della

La prossima partenza del 14 novembre 2005 sarà invece tutt'altro che frutto del caso: un gruppo di studiosi italiani di diversa estrazione ripercorrerà le tappe del Beagle, avendo alle spalle 150 anni di riflessioni sull'Origine delle Specie, l’opera di Darwin che da quel viaggio ha tratto alimento. Un’avventura che solletica l’immaginazione di chiunque: “sarà un pellegrinaggio laico ai santuari della natura della durata di tre anni ", dice Luca Novelli, lo scrittore scientifico che l’ha ideato e voluto. Il progetto si chiama Darwin 2, second voyage around the world e fa capo al Museo di Storia Naturale di Milano e all'Associazione Didattico Museale. Nasce sotto il patrocinio del Wwf e dell’Icom, l’organizzazione in seno all’Unesco che riunisce i musei di tutto il mondo.

Nel suo viaggio, durato cinque anni, Darwin guardò agli spettacoli straordinari della natura con occhi omnicomprensivi: fu insieme geologo, biologo, paleontologo, antropologo, geografo e divulgatore. Oggi, a partecipare alla nuova avventura, saranno anche studiosi specializzati in una di queste differenti discipline, sviluppatesi nell’arco di due secoli. Fanno parte del comitato scientifico studiosi dell’evoluzione come Telmo Pievani, direttori di musei come Enrico Banfi e Michele Lanzinger, filosofi come Giulio Giorello, operatori culturali come Renzo Salvi di Rai Educational, Manuela Arata, presidente del festival della scienza di Genova, ed Enrico Alleva, dell’Accademia dei Lincei, infine scienziati come Gianfranco Bologna, direttore del Wwf Italia. Al gruppo si affianca anche Patrizio Roversi, conduttore della trasmissione Turisti per caso, che aveva già intenzione di ripercorrere parte delle tappe di Darwin con la sua barca Adriatica, e Federico Canobbio Codelli, del centro di cultura scientifica Alessandro Volta, in qualità di disegnatore."L'obiettivo è ripetere le osservazioni di Darwin mettendo a confronto la biodiversità di ieri con quella di oggi» spiega Novelli. Per il mondo della cultura italiana si tratta di un avvenimento importante: “L’Italia", puntualizza Ilaria Guaraldi, presidente dell'Associazione Didattica Museale, "avrà occasione di partecipare con un evento unico alle celebrazioni del bicentenario del grande scienziato". Non a caso Bob Stephens, presidente di Darwin Day Celebration, afferma che l’iniziativa italiana sarà un esempio per tutte le nazioni che partecipano alle celebrazioni.

La spedizione del Beagle, che aveva obiettivi in linea con una visione del mondo tradizionale, e le riflessioni dei 23 anni che seguirono, portarono Darwin a una serie di teorie rivoluzionarie e scientificamente sostenibili: tutti gli organismi discendono da un antenato comune; le specie si moltiplicano suddividendosi in specie figlie; in una popolazione ad ogni generazione si producono variazioni individuali su cui opera la selezione naturale: individui con variazioni favorevoli alla vita sopravvivono e si riproducono, tramandando queste variazioni alle generazioni successive; il mondo vivente è dunque in continuo divenire. Il Darwin 2 darà invece luogo a prodotti editoriali e divulgativi, mostre tematiche che ripercorreranno le tappe del viaggio e format televisivi di taglio internazionale.Questo progetto letterario-scientifico prevede sette tappe: Capo Verde, e Brasile; Uruguay, Argentina e Terra del Fuoco; Cile e Perù; Equador e Galapagos; Thaiti e Nuova Zelanda; Australia e Isole Keeling; Mauritius, Madagascar, Sud Africa e Gran Bretagna.

La «tappa zero» servirà ad allacciare i primi contatti: in aereo fino a Buenos Aires, da lì risalendo il Paranà fino a Santa Fé. Poi, ancora da Buenos Aires, fino a Bahia Bianca. Ora questa è una città petrolifera, ma in quella zona Darwin fu colpito dalla rigogliosità della vegetazione, da strane piante parassite e da quattro specie di armadilli, uno dei quali lo vide avvolgersi in una sfera perfetta che morsa dai cani rotolò via. Sempre da Buenos Aires fino a Rio Gallegos e poi a Santa Cruz e da lì a Calafate e infine nella Terra del Fuoco. In quelle zone restano ancora molte aree protette. Qui faranno tappa gli studiosi, tra i ghiacciai andini e le immense pianure della Patagonia. Darwin ne parlò in questi termini:« Nessuno può stare in quelle solitudini senza commuoversi e sentire che in un uomo vi è qualcosa di più del semplice respiro del suo corpo».

Luca Sciortino, Panorama, 26 Agosto 2005