Zimbelli d’Italia

ATTENZIONE: Pikaia non è affiliata a nessun partito politico, tuttavia ritiene importante informare la comunità dei suoi utenti, poiché il loro oggetto di interesse e spesso anche di studio, l’ambiente naturale, è pesantemente sotto attacco. Infine, l’Autore di questo articolo – Giorgio Tarditi Spagnoli – ritiene ci siano fatti (tra i quali, la protezione delle specie a rischio) che non

ATTENZIONE: Pikaia non è affiliata a nessun partito politico, tuttavia ritiene importante informare la comunità dei suoi utenti, poiché il loro oggetto di interesse e spesso anche di studio, l’ambiente naturale, è pesantemente sotto attacco. Infine, l’Autore di questo articolo – Giorgio Tarditi Spagnoli – ritiene ci siano fatti (tra i quali, la protezione delle specie a rischio) che non siano oggetto di negoziazione.
 
Il Senatore Orsi  firma un disegno di riforma della Legge 157/92 sulla protezione, l’unica legge in Italia che regolamenta la caccia e tutela la fauna selvatica. Il disegno di riforma riunisce vari DDL proposti dal Popolo delle Libertà e da Lega Nord.

Il disegno di riforma presenta pesanti modificazioni della Legge 157/92: non è più presente l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna; non vengono più definite specie particolarmente protette (lupo, orso, aquile, fenicotteri, cigni, cicogne etc.); viene aperta la caccia a molte specie lungo le rotte di migrazione; i richiami vivi (uccelli tenuti in gabbie per attirarne altri) verranno totalmente liberalizzati;  i cacciatori diventeranno automaticamente anche tassidermisti; l’ISPRA (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) potrà essere sostituita da enti regionali, ostacolando la ricerca scientifica, impossibilitando standardizzazioni a livello nazionale; apertura della caccia nei parchi e aree protette in deroga (cioè a specie non cacciabili); le regioni che proteggano oltre il 30% del territorio regionali saranno tassate; licenza di caccia possibile a 16 anni; i sindaci avranno potere di autorizzare interventi di abbattimento selettivo ed eradicazione di animali (compresi lupi, orsi, cervi, cani, gatti etc.); le regioni potranno emanare leggi regionali per cacciare specie non cacciabili; in condizioni meteorologiche di neve e ghiaccio sarà possibile cacciare; si potranno nuovamente utilizzare gli zimbelli (animali resi inabili ed utilizzati come esca); viene ridotta la vigilanza venatoria per guardie ecologiche e zoofile; l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) verrà estromessa dal comitato tecnico nazionale.

Da notare che L’Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di bracconaggio d’Europa e “vanta” già quattro procedure di infrazione delle leggi sulla protezione della fauna selvatica dell’Unione Europea, nonché due sentenze della Corte Costituzionale. Le infrazioni sono pagate della Stato.
 
La minoranza culturale in cui sono “elegantemente relegate” le scienze naturali, biologiche ed ambientali (e quindi i loro esperti) fa parte di una certa visione di che sia utile e di ciò che non lo sia, di cui Pikaia aveva già trattato qui.

Amici Della Terra, Fare Verde, Legambiente, LIPU, WWF, Verdi si sono schierati contro la riforma. È anche presente una petizione: http://www.baseverde.org/petizioni/petizione-bozza-legge-orsi-caccia/

Ogni commento sarebbe superfluo.

Giorgio Tarditi Spagnoli