Raffinato come un Neanderthal
La tecnologia dei Neanderthal era già molto avanzata prima dell’arrivo degli uomini moderni in Europa
Nei siti francesi di Pech-de-l’Aze e Abri Peyrony, noti per l’abbondanza di materiale neanderthalense, sono stati trovati alcuni manufatti fossili in osso risalenti a 50.000 anni fa. Si tratta di strumenti specializzati, ornamenti per il corpo e piccole lame.
Prima della scoperta si pensava che in quel tempo il continente europeo non avesse ancora conosciuto la colonizzazione dei sapiens, e quindi sarebbe stato abitato esclusivamente dai Neanderthal. Questi avrebbero utilizzato le ossa occasionalmente, e con il solo scopo di adoperare di un secondo elemento per la lavorazione dei bifacciali. Soltanto tramite il contatto con i nuovi arrivati sapiens, avvenuto a partire da 40.000 anni fa, avrebbero appreso la lavorazione delle ossa per la produzione diretta.
Ma come suggerisce la complessità dei manufatti ora ritrovati, il loro scopo doveva essere proprio quest’ultimo. Un utensile in particolare ha suscitato maggiore interesse: la sua usura indicherebbe il suo utilizzo nella lavorazione della pelle. La relativa modalità d’uso sarebbe stata del tutto simile a quella di alcuni sofisticati strumenti odierni, aventi lo scopo di rendere il prodotto più lucido, elastico ed impermeabile.
Dedotta la discrepanza temporale di 10.000 anni – un “buco” affatto irrilevante – le teorie precedenti non avrebbero quindi più modo di sussistere e verrebbero così messe in discussione da tre nuove ipotesi:
1- Gli H. sapiens avrebbero messo piede nel continente europeo in anticipo rispetto alle stime fatte fino ad ora, ed avrebbero quindi trasmesso ai Neanderthal la tecnica della lavorazione delle ossa a partire almeno da 50.000 anni fa;
2- i Neanderthal avrebbero avuto una conoscenza maggiore di quanto ritenuto finora della lavorazione delle ossa e avrebbero trasmesso questa capacità ai sapiens, arrivati nel continente europeo a partire da 40.000 anni fa;
3- a prescindere dalla datazione dell’arrivo degli uomini anatomicamente moderni nel continente europeo, sapiens e Neanderthal avrebbero intrapreso e sviluppato percorsi indipendenti nella lavorazione delle ossa. Anche in questo caso si darebbe quindi merito ai neanderthaliani di una conoscenza superiore rispetto a quanta loro attribuita.
Dato che i siti coinvolti non hanno mai presentato tracce della presenza di sapiens, l’ipotesi più condivisa dai ricercatori è che fino ad ora si sia sottovalutata la capacità tecnologica dei Neanderthal. Come spesso accade in paleantropologia, solo ulteriori studi potranno fornire informazioni più precise su questa vicenda.
Ernesto Pozzoni
Prima della scoperta si pensava che in quel tempo il continente europeo non avesse ancora conosciuto la colonizzazione dei sapiens, e quindi sarebbe stato abitato esclusivamente dai Neanderthal. Questi avrebbero utilizzato le ossa occasionalmente, e con il solo scopo di adoperare di un secondo elemento per la lavorazione dei bifacciali. Soltanto tramite il contatto con i nuovi arrivati sapiens, avvenuto a partire da 40.000 anni fa, avrebbero appreso la lavorazione delle ossa per la produzione diretta.
Ma come suggerisce la complessità dei manufatti ora ritrovati, il loro scopo doveva essere proprio quest’ultimo. Un utensile in particolare ha suscitato maggiore interesse: la sua usura indicherebbe il suo utilizzo nella lavorazione della pelle. La relativa modalità d’uso sarebbe stata del tutto simile a quella di alcuni sofisticati strumenti odierni, aventi lo scopo di rendere il prodotto più lucido, elastico ed impermeabile.
Dedotta la discrepanza temporale di 10.000 anni – un “buco” affatto irrilevante – le teorie precedenti non avrebbero quindi più modo di sussistere e verrebbero così messe in discussione da tre nuove ipotesi:
1- Gli H. sapiens avrebbero messo piede nel continente europeo in anticipo rispetto alle stime fatte fino ad ora, ed avrebbero quindi trasmesso ai Neanderthal la tecnica della lavorazione delle ossa a partire almeno da 50.000 anni fa;
2- i Neanderthal avrebbero avuto una conoscenza maggiore di quanto ritenuto finora della lavorazione delle ossa e avrebbero trasmesso questa capacità ai sapiens, arrivati nel continente europeo a partire da 40.000 anni fa;
3- a prescindere dalla datazione dell’arrivo degli uomini anatomicamente moderni nel continente europeo, sapiens e Neanderthal avrebbero intrapreso e sviluppato percorsi indipendenti nella lavorazione delle ossa. Anche in questo caso si darebbe quindi merito ai neanderthaliani di una conoscenza superiore rispetto a quanta loro attribuita.
Dato che i siti coinvolti non hanno mai presentato tracce della presenza di sapiens, l’ipotesi più condivisa dai ricercatori è che fino ad ora si sia sottovalutata la capacità tecnologica dei Neanderthal. Come spesso accade in paleantropologia, solo ulteriori studi potranno fornire informazioni più precise su questa vicenda.
Ernesto Pozzoni
da Storie di Scienza
Riferimenti
Marie Soressi, Shannon P. McPherron, Michel Lenoir, Tamara Dogand_ić, Paul Goldberg, Zenobia Jacobs, Yolaine Maigrot, Naomi L. Martisius, Christopher E. Miller, William Rendu, Michael Richards, Matthew M. Skinner, Teresa E. Steele, Sahra Talamo, and Jean-Pierre Texier. Neandertals made the first specialized bone tools in Europe. PNAS, August 12, 2013 DOI: 10.1073/pnas.1302730110 Riferimenti
Credit image: Abri Peyrony & Pech-de-l’Azé I Projects