Una nuova scimmia dalla Birmania

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Nel Vecchio Mondo, in alcune zone remote del sud della Cina e del Vietnman esistono 4 specie di scimmie del genere Rhinopithecus, R. bieti, R. roxellana, R. brelichi, R. avunculus, note anche come le scimme dal naso schiacciato. Questi primati vivono in foreste ad alta quota in un rage altitudinale che va dai 1800 m s.l.m ai 4000 m s.l.m […]


Nel Vecchio Mondo, in alcune zone remote del sud della Cina e del Vietnman esistono 4 specie di scimmie del genere Rhinopithecus, R. bieti, R. roxellana, R. brelichi, R. avunculus, note anche come le scimme dal naso schiacciato. Questi primati vivono in foreste ad alta quota in un rage altitudinale che va dai 1800 m s.l.m ai 4000 m s.l.m e hanno una alimentazione vegetariana.

E’ degli ultimi mesi la scoperta di una nuova specie di scimmia del medesimo genere nel Nord del Myanmar (ex  Birmania), resa nota con la descrizione pubblicata sull’American Journal of Primatology. La scoperta è avvenuta durante una campagna di censimento delle popolazioni di gibboni che vivono in queste aree nella parte nord est della regione del Kachin, condotta da un gruppo di biologi birmani della Biodiversity And Nature Conservation Association (BANCA), accompagnati da una squadra di primatologi della Fauna e Flora Internationaol (FFI) e della People Resource and Biodiversity Foundation (PRBF). La specie è stata nominata Rhinopithecus strykeri in onore di Jon Strykery presidente e fondatore della Arcus Foundation che supporta e finanzia il progetto e si aggiunge alle 4 dello stesso genere fino ad ora conosciute.

La specie sconosciuta agli esperti, ma ben nota agli abitanti della zona, è stata segnalata ai ricercatori da alcuni cacciatori locali, che erano in possesso di alcuni esemplari morti, teschi, pelli e foto di carcasse. In totale gli esperti di BANCA hanno raccolto una carcassa intera di un maschio adulto, una testa di un maschio e di una femmina e la pelle di un individuo giovane. La determinazione della specie è avvenuta confrontando il materiale raccolto con le informazioni riguardanti le altre 4 specie note.
 
Il confronto è stato effettuato basandosi su 50 caratteri fenotipici, principalmente colore del pelo e della pelle, e alcune misure biometriche del cranio e del corpo. La nuova specie, come le altre del genere Rhinopithecus, presenta un singolare naso schiacciato con ampie narici all’insù e labbra prominenti, ma si differenzia dalle altre per il colore del pelo, tendenzialmente nerastro con ciuffi bianchi sulle orecchie e una barbetta bianca sul mento. Inoltre presenta una coda molto lunga circa il 140% dell’intera lunghezza del suo corpo. Dalle queste analisi, la nuova specie sembrerebbe essere filogeneticamente più affine a R.bieti, in quanto presenta colore del pelo simile ed entrambe possiedono una cresta occipitale che le distingue dagli altri membri dello stesso genere.

Secondo i cacciatori locali queste scimmie sono facili da riconoscere in quanto durante le giornate di pioggia trascorrono il loro tempo con la testa tra le gambe per evitare che l’acqua entri nelle narici causandogli ripetuti starnuti. Inoltre sembrerebbe che trascorrano la stagione delle pioggie ad alte altitudini nelle foreste miste temperate e che scendano più vicine ai villaggi durante l’inverno con l’arrivo della neve.
 
La specie è geograficamente isolata dalla altre dello stesso genere, da due barriere principali il fiume Mekong e il fiume Salweed. La sua distribuzione sembrerebbe limitata alla sola area del fiume Maw, che si estende per circa 270 kmq con una popolazione stimata di circa 260-330 individui. Stando a questi numeri la specie, come le altre dello stesso genere, sarebbe classificata come Critically Endangered secondo i criteri della IUCN. Le principali minacce per la specie sono sia la pressione venatoria sia la distruzione del loro habitat a causa dell’incessante deforestazione che sta caratterizzando queste aree nell’ultimo decennio.
 
Affascinante pensare che, nonostante la quotidiana perdita di biodiversità esistono aree nel mondo così remote, rimaste inaccessibili all’uomo, dove è ancora possibile scoprire specie nuove di primati.

Brunella Visaggi


Riferimenti:
Thomas Geissmann, Ngwe Lwin, Saw Soe Aung, Thet Naing Aung, Zin Myo Aung, Tony Htin Hla, Mark Grindley and Frank Momberg, A new species of Snub Nosed Monkey, genus Rhinopithecus Milne Edwards, 1872 (Primates, Colobinae), from Northern Kachin State, Northeastern Myanmar. American Journal of Primatology, 72:1-12 (2010)

Immagine:
An image reconstructed by Photoshop, based on a Yunnan snub-nosed monkey and the carcass of the newly discovered species, is also available. This image should be credited to Dr. Thomas Geissmann.