La via naturale agli OGM
La presenza di DNA batterico nelle patate dolci sembra suggerire che queste piante siano organismi transgenici naturali
Si chiama patata dolce (Ipomoea batatas), o patata americana, non appartiene alla stessa famiglia delle patate comuni e in diversi paesi in via di sviluppo rappresenta uno degli alimenti base. Originaria del Centro-Sud America e coltivata anche in Italia (in Puglia e in Veneto), dove è riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale, la patata dolce è ora al centro dell’attenzione di molti scienziati in seguito a una recente scoperta.
Un gruppo internazionale di ricerca, comprendente studiosi del Belgio, del Perù, della Cina e degli Stati Uniti, stava conducendo una serie di analisi genomiche su questa pianta quando si è imbattuto in un risultato particolare: nel genoma di I. batatas hanno infatti trovato alcune sequenze omologhe ai T-DNA di Agrobacterium, un genere di batteri patogeni in grado di trasferire frammenti di DNA – i T-DNA, appunto – alle piante, tramite il processo noto come trasferimento genetico orizzontale. Capacità che li ha resi molto noti ai biotecnologi, che hanno imparato a sfruttarli come strumenti per il trasferimento di geni nelle piante.
I ricercatori hanno deciso di studiare più a fondo queste sequenze – corrispondenti a due diverse regioni di T-DNA – e hanno scoperto che una di esse (IbT-DNA1) era contenuta in tutti i quasi 300 esemplari analizzati di piante coltivate ma non nelle specie selvatiche, mentre l’altra (IbT-DNA2) era contenuta in specie sia coltivate sia selvatiche.
Non è la prima volta che vengono individuate, nel genoma di piante e animali, sequenze di DNA estranee che potrebbero essere dovute al trasferimento genetico orizzontale, ma la mole di dati raccolti in questo caso sembra confermare che questo scambio di geni fra due specie di Agrobacterium e I. batatas è avvenuto in natura migliaia di anni fa. Ma c’è dell’altro: i risultati ottenuti dai ricercatori sembrano infatti suggerire che questi T-DNA potrebbero aver conferito alla pianta dei tratti vantaggiosi dal punto di vista agricolo, che sono quindi stati selezionati nel corso del tempo.
I risultati dello studio sono stati pubblicati in un articolo su PNAS e hanno subito suscitato molte reazioni: le patate dolci sarebbero infatti degli organismi naturalmente transgenici – una sorta di “OGM naturali” – avvantaggiati rispetto alle specie selvatiche anche grazie alle sequenze di DNA ottenute da Agrobacterium. Il che dimostra la “naturalità” dei processi di trasferimento e modifica genetica.
Immagine da Wikimedia Commons