Aiuto, arrivano i grilli cannibali!!
L’osservazione dello spostamento di massa attraverso l’Idaho dei cosiddetti grilli mormoni ( ha rivelato interessanti sorprese…I grilli mormoni si muovono in formazioni lunghe fino a dieci chilometri, che costituiscono un vero e proprio flagello per coltivazioni, orti e giardini dell’area occidentale degli USA GregorynSword, ecologo dell’Agricultural Research Service (ARS) americano, ha scoperto insieme ad alcuni colleghi che la formazione di […]
L’osservazione dello spostamento di massa attraverso l’Idaho dei cosiddetti grilli mormoni (Anabrus simplex) ha rivelato interessanti sorprese…
I grilli mormoni si muovono in formazioni lunghe fino a dieci chilometri, che costituiscono un vero e proprio flagello per coltivazioni, orti e giardini dell’area occidentale degli USA GregorynSword, ecologo dell’Agricultural Research Service (ARS) americano, ha scoperto insieme ad alcuni colleghi che la formazione di veri e propri sciami di questi insetti, analogamente al caso delle locuste, se da una parte protegge gli individui dalla predazione di mammiferi e uccelli, dall’altra induce il numerosissimo gruppo a comportamenti estremi, come il cannibalismo. Questo comportamento viene innescato dalla inevitabile insufficienza di cibo, che non e’ abbastanza per tutti i componenti dello sciame, composto da milioni di individui. Secondo gli autori sarebbe proprio l’atteggiamento di un individuo contro l’altro a determinare il continuo movimento dello sciame: grilli affamati inseguono instancabilmente grilli che scappano per sfuggire all’attacco mortale!
I due principali nutrienti in difetto per lo sciame sono le proteine e il cloruro di sodio (il comune sale da cucina), che i grilli si procurerebbero direttamente dai loro compagni piu’ sfortunati: se esche apposite vengono messe a disposizione della massa, come verificato dai ricercatori, molti individui abbandonano lo sciame per raggiungere le fonti di proteine e sale. I grilli ignorano invece esche costituite da carboidrati. Queste nuove osservazioni saranno utili per studiare strategie piu’ efficaci, e al contempo di minore impatto ambientale, per controllare gli sciami di questi insetti, temutissimi flagelli delle coltivazioni.
Trovate l’articolo online sulla Early Edition del Proceedings of the National Academy of Sciences. Paola Nardi