Antibiotici e creazionisti

6063

I batteri sono un bel campo di battaglia, per i sostenitori del creazionismo. Quando gli evoluzionisti spiegano loro che i batteri si evolvono (e se lo fanno loro, perché non gli altri?), i creazionisti ribattono che cambiano solo leggermente, mica sono specie diverse. Quando gli evoluzionisti dicono che per capire come funziona l’evoluzione qui e ora basta guardare in particolare […]


I batteri sono un bel campo di battaglia, per i sostenitori del creazionismo. Quando gli evoluzionisti spiegano loro che i batteri si evolvono (e se lo fanno loro, perché non gli altri?), i creazionisti ribattono che cambiano solo leggermente, mica sono specie diverse. Quando gli evoluzionisti dicono che per capire come funziona l’evoluzione qui e ora basta guardare in particolare la tendenza a sviluppare la resistenza agli antibiotici – fenomeno nato dopo l’invenzione degli antibiotici – i creazionisti dicono che non sono frutto di evoluzione, ma che i geni per la resistenza ci sono sempre stati nei batteri. Anche se nessuno lo aveva trovati, ci dovevano essere.

Immaginiamo quindi come stanno esultando i creazionisti quando leggeranno questo articolo: “Antibiotic resistance is ancient”. Nientemeno che sulla bibbia dei miscredenti, Nature. Visto, diranno, ecco la dimostrazione che avevamo ragione. Il lavoro parte dall’analisi di terreno antichissimo presente nel permafrost nello Yukon. I campioni dovrebbero avere circa 30.000 anni, e contengono batteri che (se la datazione e l’isolamento sono rispettati) non hanno mai visto un antibiotico moderno. I batteri erano dei generi Aeromicrobium, Arthrobacter e Frankia. Il passo successivo è stato identificare composti che avevano attività antibiotica, come la b-lattamasi Bla (che annulla l’azione della penicillina), proteina TetM, che conferisce protezione dalle tetracicline o la metiltransferasi Erm, che blocca altri antibiotici. Non solo, alcuni hanno dimostrato di non essere troppo diversi da composti che i batteri odierni sintetizzano per combattere gli antibiotici: la b-lattamasi è simile al 53 e al 84% a determinati gruppi di enzimi, e vari frammenti del gene vanX, che codifica una proteina che conferisce resistenza alle vancomicine, sono simili a quelli presenti in parecchi batteri resistenti agli stessi antibiotici.

Numerose altre comparazioni hanno permesso di stabilire che molti geni sono simili se non identici a quelli presenti in batteri odierni, come Amycolatopsis e Streptomyces. Anche la struttura delle proteine ricavate da questi antichi geni è simile a quelle delle odierne molecole che i batteri sintetizzano per resistere agli antibiotici. Nella figura sopra, il dimero antico VanAA2 (in blu) sovrapposto al moderno VanA (verde): sono quasi uguali.

Che dire allora? Hanno ragione i creazionisti? I batteri sono nati così, con i geni presenti ma nascosti, e l’evoluzione non c’entra niente – anzi, non è mai avvenuta? “Nessun batterio ha sviluppato la resistenza, perché è stato creato con la resistenza; che ha potuto usare solo quando ne ha avuto bisogno, cioè quando l’uomo ha inventato la penicillina e tutto il resto”. Creazionismo 1 – Scienza 0. O no?

Come diceva un famoso cinematografaro, però, “le parole sono importanti”. E qui la parola importante è invenzione. L’invenzione degli antibiotici, infatti, non è vera. Le sostanze non sono mai state create dall’uomo, ma scoperte. In funghi e altri batteri che, da tempi antichissimi, combattevano una guerra senza quartiere contro altri batteri che sono diventato poi patogeni per l’uomo. Per questo l’uomo non ha fatto altro che spostare dagli antichissimi suoli della tundra agli ospedali o alle case la guerra antica. Che si è riprodotta pari pari: con i batteri che cercavano di conquistare posizioni su posizioni, e i funghi che si difendevano o addirittura attaccavano i battaglioni dei microrganismi. Una dimostrazione di potenza dell’evoluzione che rovescia completamente la prospettiva creazionista. Tanto che gli autori fanno un’analisi:

This work firmly establishes that antibiotic resistance genes predate our use of antibiotics and offers the first direct evidence that antibiotic resistance is an ancient, naturally occurring phenomenon widespread in the environment.

E un auspicio:

This is consistent with the rapid emergence of resistance in the clinic and predicts that new antibiotics will select for pre-existing resistance determinants that have been circulating within the microbial pangenome for millennia. This reality must be a guiding principle in our stewardship of existing and new antibiotics.

Cosa si inventeranno i creazionisti ora?


Da Leucophaea, il blog di Marco Ferrari

D’Costa, V., King, C., Kalan, L., Morar, M., Sung, W., Schwarz, C., Froese, D., Zazula, G., Calmels, F., Debruyne, R., Golding, G., Poinar, H., & Wright, G. (2011). Antibiotic resistance is ancient Nature DOI: 10.1038/nature10388