Apocalypse NOMA

E successe anche questo. Michael Ruse (intervistato qui da Pikaia), filosofo della biologia della Florida State University, si è occupato del problema di demarcazione, ovvero la filosofia dei limiti tra scienza, religione e pseudoscienza. È noto per i numerosi libri riguardo alla lotta tra evoluzione e creazionismo, nonché per il ruolo chiave nel caso “McLean contro Arkansas” del 1981, la cui

E successe anche questo. Michael Ruse (intervistato qui da Pikaia), filosofo della biologia della Florida State University, si è occupato del problema di demarcazione, ovvero la filosofia dei limiti tra scienza, religione e pseudoscienza. È noto per i numerosi libri riguardo alla lotta tra evoluzione e creazionismo, nonché per il ruolo chiave nel caso “McLean contro Arkansas” del 1981, la cui testimonianza fu chiave per impedire la legalizzazione dell’insegnamento della “scienza della creazione”.

Ruse è sempre stato filosoficamente vicino alla posizione dei NOMA (Non-Overlapping MAgisteria, noti in Italia come “Ministeri Non Sovrapposti”) proposti da Gould nel suo I pilastri del tempo. I NOMA sarebbero, nelle parole di Gould, “una soluzione benedettamente semplice e interamente convenzionale… al supposto conflitto tra scienza e religione”. Scienza e religione sarebbero ambiti totalmente separati e quindi perfettamente riconciliabili. La scienza si occuperebbe dei fatti del mondo, la religione dell’etica. Questa posizione era stata duramente messa alla prova da Richard Dawkins nel suo L’illusione di Dio.

Adesso, Ruse, scrive sul The Huffington Post con il titolo “Chiesa cattolica: perché Richard Dawkins aveva ragione e io torto”, abbandona così i NOMA, per essere più vicino alla frangia dawkinsiana del dibattito, da lui stesso criticata duramente in varie occasioni e libri.

Il 2012 è vicino, a quanto pare anche per i NOMA.

Giorgio Tarditi Spagnoli