Aprire le braccia come un dromaeosauride

Rhea and Struthio

Cosa ci dicono le ali dei grandi uccelli non volatori moderni sulla conformazione degli arti dei dinosauri theropodi?


L’ala degli uccelli è un braccio dei theropodi mesozoici altamente specializzato per generare una spinta ascensionale e manovrare in volo. Pertanto, la orientazione e postura dell’ala moderna non rispecchiano fedelmente l’impianto originario delle forme non-volatrici, e prenderla come riferimento potrebbe quindi essere fuorviante per comprendere e ricostruire come gli antichi theropodi muovessero e orientassero le proprie braccia.

In particolare, gli uccelli volatori hanno l’articolazione della spalla (glenoide) che è proiettata latero-dorsalmente al corpo, nei confronti della quale l’arto (a livello della testa dell’omero) scorre secondo un arco dorso-ventrale, producendo il battito alare. Gli scheletri articolati dei theropodi non-aviani mostrano che questa conformazione non era presente nei dinosauri non-volatori. La maggioranza delle specie ha il glenoide orientato posteroventralmente, mentre nei paraviani non-volatori (come i dromaeosauridi) la medesima articolazione è orientata lateralmente. In ambo i casi, l’omero non può generare un battito d’ala diretto dorsoventralmente.

Novas et al. (2020) analizzano l’articolazione della spalla nei grandi uccelli non-volatori moderni, come struzzi e nandù, e notano che in questi uccelli la faccetta articolare e le ossa corrispondenti sono orientate in maniera molto simile a quello che si osserva nei paraviani non-volatori (come Buitreraptor) e nei primissimi aviali (incluso Archaeopteryx). Dato che i grandi uccelli corridori muovono il braccio secondo un arco anterolaterale-posteromediale (ovvero, spingono l’ala di lato in avanti o indietro contro il torace) ma non possono produrre una spinta dorsoventrale, gli autori concludono che anche i paraviani mesozoici inclusi i primi uccelli non fossero in grado di sbattere le ali secondo la direzione usata dagli uccelli volatori moderni.

Queste osservazioni quindi smentiscono l’idea di una postura delle braccia “da uccello volatore” nella maggioranza dei paraviani. Al tempo stesso, almeno per l’articolazione della spalla, è ragionevole usare i grandi uccelli corridori viventi come buon modello di riferimento per ricostruire le posture delle braccia in dromaeosauridi e troodontidi.


Bibliografia:
Novas F. et al. (2020). Pectoral girdle morphology in early-diverging paravians and living ratites: implications for the origin of flights. IN: Pennaraptoran theropod dinosaurs – Past progress and new frontiers. Bulletin of the American Museum of Natural History 440: 345-353.

Da Theropoda, il blog di Andrea Cau