Caccia o agricoltura? L’evoluzione del sistema immunitario umano

A lungo si è ipotizzato che il passaggio da una vita di cacciatori-raccogliatori a una vita da agricoltori-allevatori abbia portato ad un aumento delle malattie infettive con il conseguente sviluppo del sistema immunitario. Un nuovo studio mostra come questo non sia del tutto corretto

La stanzialità e la vicinanza agli animali è spesso associata al pensiero di una più facile diffusione di virus e batteri tra gli esseri umani o dagli animali alle persone. Di conseguenza, ci si potrebbe aspettare che il sistema immunitario delle persone provenienti da popolazioni stanziali agricole mostri più segni di selezione naturale positiva attraverso l’adattamento a queste condizioni patogenetiche (Pikaia ne ha parlato qui).

In un nuovo studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution, un gruppo di ricercatori della University of Chicago Medicine ha mostrato che è vero il contrario. Confrontando campioni di sangue di agricoltori e cacciatori-raccoglitori nel sud-ovest dell’Uganda, gli scienziati hanno osservato che il sistema immunitario dei cacciatori-raccoglitori porta più segni di selezione naturale positiva, in particolare tra i geni coinvolti nella risposta ai virus: l’esatto contrario di quello che ci si aspettava rispetto l’ipotesi che l’avvento dell’agricoltura abbia aumentato le pressioni selettive imposte dagli agenti patogeni nelle popolazioni umane (Pikaia ne ha parlato qui e qui).

Per questo studio i ricercatori hanno studiato il sangue dei Batwa, una popolazione di cacciatori-raccoglitori della foresta pluviale del sud-ovest dell’Uganda, e lo hanno confrontato con il sangue dei loro vicini agricoltori di lingua bantu, i Bakiga. I globuli bianchi dei due gruppi sono stati isolati ed esposti a Gardiquimod (un farmaco che imita un’infezione virale) e al lipopolisaccaride (una molecola costituita da una porzione lipidica e una polisaccaridica) in grado di suscitare forti risposte immunitarie negli animali simulando un’infezione batterica. Gli autori hanno osservato una maggiore divergenza tra cacciatori-raccoglitori e agricoltori nelle loro risposte immunitarie ai virus, rispetto a quella delle infezioni batteriche. Una parte significativa di queste differenze si è dimostrata sotto controllo genetico e influenzata da una recente selezione naturale positiva. Questi risultati suggeriscono che le differenze nell’esposizione virale possono aver contribuito in modo determinante alla divergenza nelle risposte immunitarie tra le popolazioni Batwa e Bakiga.

Questo è il primo studio che compara il sistema immunitario di cacciatori-raccoglitori con quello di agricoltori per cercare di capire più a fondo come l’agricoltura può avere avuto un impatto sul sistema immunitario umano. Il team ha trascorso tre anni a stabilire connessioni tra i Batwa e Bakiga prima di raccogliere qualsiasi campione di sangue. I Batwa vivono in insediamenti lungo i bordi della foresta impenetrabile di Bwindi dal 1991, dopo essere stati spostati dalla foresta pluviale che precedentemente abitavano. Di conseguenza, i ricercatori hanno limitato i loro campioni di sangue Batwa a persone nate prima del 1991 che avevano effettivamente vissuto nella foresta. Dall’analisi dei dati raccolti, i ricercatori stimano che le popolazioni Batwa e Bakiga probabilmente diversero più di 60.000 anni fa, molto prima della nascita e della diffusione dell’agricoltura in Africa.

Il team ora spera di iniziare presto ulteriori studi su altre coppie di popolazioni di cacciatori-raccoglitori e popolazioni agricole, legate da una storia comune, in altre aree del mondo per approfondire questa indubbiamente importante ricerca sulla storia del nostro sistema immunitario.

Fonti:
Genelle F. Harrison et al. “Natural selection contributed to immunological differences between hunter-gatherers and agriculturalists.” Nature Ecology & Evolution July 29, 2019. DOI: 10.1038/s41559-019-0947-6

Immagine: Coleb100 [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons