Cannibali preistorici

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Il sospetto c’era già: da tempo, su alcune ossa umane fossili sono stati trovati chiari segni lasciati da strumenti litici utilizzati per staccare intenzionalmente la carne. Ma le incisioni trovate sui resti antropici di Gough (Somerset, Inghilterra) e risalenti a 14.700 anni fa non lasciano dubbi: sono segni di denti. Umani. Una nuova tecnica sviluppata da Palmira Saladié e colleghi dell’Istituto […]


Il sospetto c’era già: da tempo, su alcune ossa umane fossili sono stati trovati chiari segni lasciati da strumenti litici utilizzati per staccare intenzionalmente la carne. Ma le incisioni trovate sui resti antropici di Gough (Somerset, Inghilterra) e risalenti a 14.700 anni fa non lasciano dubbi: sono segni di denti. Umani. 

Una nuova tecnica sviluppata da Palmira Saladié e colleghi dell’Istituto Catalano di Paleoecologia Umana ed Evoluzione Sociale di Tarragona, in Spagna, permette infatti di distinguere nettamente le incisioni prodotte da denti umani da qualsiasi altro graffio. Applicata sulle ossa inglesi, ha sciolto ogni dubbio: quegli individui sono stati mangiati da loro conspecifici. 

Curiosamente, le ossa dei crani non presentano gli stessi segni, ma evidenze che il cervello fu accuratamente staccato e che la scatola cranica fu lavorata fino a diventare una specie di recipiente, una coppa. Silvia Bello, tafonomista del Museo di Storia Naturale di Londra e autrice dello studio, ha associato quindi al cannibalismo qualche tipo di pratica rituale. Cibarsi di essere umani non aveva solo uno scopo di sopravvivenza, data anche la ricchezza di ossa animali ritrovate nel medesimo sito, indice che gli antichi abitatori di quella zona non morivano certo di fame, ma era in qualche modo collegato anche a qualcosa di più profondo. 

Stefano Papi


Riferimenti:
Bello SM, Parfitt SA, Stringer CB (2011) Earliest Directly-Dated Human Skull-Cups. PLoS ONE 6(2): e17026. doi:10.1371/journal.pone.0017026

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