Con gli strumenti di pietra i cebi migliorano la loro dieta, come è successo nell’evoluzione umana

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Da uno studio condotto sui cebi barbuti (Sapajus libidinosus) emerge che l’utilizzo di strumenti in pietra migliora notevolmente l‘apporto nutrizionale, un vantaggio decisivo a fronte del dispendio di energia e di tempo richiesto.

Un recente studio pubblicato su Current Biology aggiunge un tassello importante alla comprensione dell’utilizzo di strumenti in pietra nei primati. La ricerca coordinata dalla psicologa Patricia Izar, che ha guidato un team multidisciplinare dislocato in quattro continenti, mostra non soltanto che l’utilizzo di strumenti è una prerogativa diffusa tra i primati e non esclusiva delle grandi scimmie antropomorfe, ma si interroga per la prima volta sulla relazione tra l’apporto energetico nutrizionale e l’utilizzo di strumenti per il foraggiamento

Le caratteristiche dei cebi
I cebi del Nord-Est del Brasile sono noti per le loro abilità tecniche, avvicinandosi in destrezza persino ai nostri parenti più prossimi, gli scimpanzé. Inoltre, queste scimmie selvatiche sono estremamente longeve e hanno un volume cranico elevato in reazione al corpo. Studiando da vicino le loro tecniche di foraggiamento, i ricercatori si sono accorti che durante il foraggiamento queste scimmie selvatiche sollevano talvolta pesi che raggiungono il 72% della propria massa corporea.

L’apprendimento di questi gesti è, inoltre, estremamente impegnativo. I cebi, indipendentemente dal sesso,  iniziano a maneggiare gli strumenti all’età di 4 anni, perché fortemente attratti dai membri del gruppo in grado di farlo, ma impiegano diversi anni prima di padroneggiare la tecnica in maniera efficace. I ricercatori hanno dunque ipotizzato che questo investimento energetico e temporale debba essere ricompensato in qualche modo.

Eppure, secondo l’autrice Elisabetta Visalberghi (etologa dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr), stranamente non ci eravamo mai interrogati sul vantaggio nutrizionale che l’utilizzo di strumenti offre ai primati e di come modifichi la dieta: “abbiamo dovuto determinare la quantità e la qualità del cibo ingerito nel corso di tutta la giornata da ciascun cebo nei giorni in cui usava strumenti (e mangiava anche noci di palma) e nei giorni in cui non li usava“.

La “teoria del capitale incarnato” 
Indagare le ragioni e le finalità con cui i primati utilizzano gli strumenti potrebbe dunque dirci molto sul ruolo che essi hanno giocato nell’evoluzione umana, non solo in relazione all’aumento della scatola cranica, delle dimensioni dell’encefalo e dello sviluppo culturale, ma anche relativamente al “capitale di sviluppo incarnato” (‘‘developmental embodied
capital”).

Secondo questa teoria l’evoluzione della vita umana può essere altrimenti letta come uno stoccaggio incarnato di investimenti energetici e funzionali, ovvero, si legge nella ricerca, in termini di passaggio a diete di qualità superiore e degli accorgimenti somatici e funzionali a esso correlati.

La dieta è più ricca e la digestione più efficiente
Dalle analisi fatte su 28 individui nell’arco di 19 mesi è emerso che “il consumo di noci ottenute con l’uso di utensili aiuta le scimmie a raggiungere un’assunzione alimentare più consistente”. In particolare si osserva che “l’uso di utensili ha aumentato il guadagno netto di energia del 50% e diminuito l’assunzione di fibre del 7%”, fatto che ha notevolmente migliorato la digestione delle sostanze ingerite.

La cosa più interessante da notare è che questo accorgimento tecnico ha aumentato l’assunzione giornaliera di energia non proteica, mentre l’assunzione di proteine è stata stabilizzata dell’uso degli strumenti. Nei giorni in cui i cebi trattano il cibo con strumenti di percussione, la variazione di contenuto proteico varia meno di quanto non faccia quando i cibi non sono trattati. Questa conseguenza, descritta ottimamente da David Raubenheimer dell’Università di Sydney, è chiamata prioritizzazione delle proteine ed è la caratteristica fondamentale della dieta dell’uomo moderno.

Riferimenti: Izar, P., Peternelli-dos-Santos, L., Rothman, J. M., Raubenheimer, D., Presotto, A., Gort, G., …Fragaszy, D. M. (2022). Stone tools improve diet quality in wild monkeys. Current Biology, 0(0). doi: 10.1016/j.cub.2022.07.056