Che clima farà?
L’ultimo fascicolo della rivista Science includeva un articolo dal titolo “Humans are driving extreme weather: time to prepare” in cui Richard Kerr ribadiva la necessità di essere pronti a fronteggiare eventi climatici estremi sempre più frequenti.Ma cosa sta accadendo al clima? Curiosando nel sito dell’Osservatorio Geofisico di Modena trovo una analisi delle temperature a Modena nei mesi scorsi, da cui […]
L’ultimo fascicolo della rivista Science includeva un articolo dal titolo “Humans are driving extreme weather: time to prepare” in cui Richard Kerr ribadiva la necessità di essere pronti a fronteggiare eventi climatici estremi sempre più frequenti.
Ma cosa sta accadendo al clima? Curiosando nel sito dell’Osservatorio Geofisico di Modena trovo una analisi delle temperature a Modena nei mesi scorsi, da cui emerge che a Modena (e non solo!) abbiamo avuto un settembre eccezionalmente caldo, il più caldo della storia dal tempo delle rilevazioni condotte dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ovvero dal 1830. Non male direi!
Poco tempo fa avevo avuto modo di assistere ad una presentazione del Prof. Ferdinando Boero (Università del Salento) in cui si portavano numerose evidenze sul fatto che, probabilmente a causa del riscaldamento globale, il periodo di presenza delle meduse, tra cui Pelagia noctiluca, è sempre più ampio. Le meduse prima erano presenti infatti principalmente in estate, mentre ora si trovano nei nostri mari anche in inverno. Come ricordava il Prof Boero in una recente intervista: “Il Mediterraneo risponde molto in fretta al riscaldamento globale. Le specie invernali, che prosperano con acque mediamente fredde, sono in regressione, mentre sono in espansione le specie estive che, come Pelagia, ora sono tendenzialmente presenti tutto l’anno. Inoltre sono moltissime le specie tropicali che stabiliscono popolazioni stabili nel nostro mare. Il Mediterraneo sta cambiando molto rapidamente e la modificazione dell’ambiente fisico (l’aumento della temperatura) sta modificando anche la biologia, con cambiamenti notevoli nella presenza delle specie.”
Il problema non riguarda però solamente le specie marine, tanto che ad esempio una ricerca dell’Università di Helsinki, appena pubblicata da Aleksi Lehikoinen e Kim Jaatinen sul Journal of Ornithology riporta che molte specie di uccelli migratori hanno ritardato la propria migrazione poichè le temperature erano tali da consentire a queste specie di non migrare.
Comprendere cosa accade al clima è quindi fondamentale non solo per cercare di capire cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro per la nostra specie, ma anche per provare ad immaginare come la biodiversità che ci circonda potrà cambiare.
Per provare ad avvicinarsi a questo intrigante argomento, venerdì 2 dicembre 2011 il Dott. Salvatore Quattrocchi (docente e collaboratore dell’Osservatorio Geofisico di Modena), terrà una presentazione dal titolo “Che clima farà?”,
La presentazione, che si terrà alle ore 20.45 presso la sala polivalente della Polisportiva Morane (strada Morane 361, Modena), è organizzata dal Gruppo Modenese Scienze Naturali.
Nel corso della serata sarà anche disponibile il volume “L’ Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” di cui Salvatore Quattrocchi è coautore assieme a Luca Lombroso e che rappresenta una vera e propria miniera di dati sull’andamento climatico a Modena.
Mauro Mandrioli
Ma cosa sta accadendo al clima? Curiosando nel sito dell’Osservatorio Geofisico di Modena trovo una analisi delle temperature a Modena nei mesi scorsi, da cui emerge che a Modena (e non solo!) abbiamo avuto un settembre eccezionalmente caldo, il più caldo della storia dal tempo delle rilevazioni condotte dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ovvero dal 1830. Non male direi!
Poco tempo fa avevo avuto modo di assistere ad una presentazione del Prof. Ferdinando Boero (Università del Salento) in cui si portavano numerose evidenze sul fatto che, probabilmente a causa del riscaldamento globale, il periodo di presenza delle meduse, tra cui Pelagia noctiluca, è sempre più ampio. Le meduse prima erano presenti infatti principalmente in estate, mentre ora si trovano nei nostri mari anche in inverno. Come ricordava il Prof Boero in una recente intervista: “Il Mediterraneo risponde molto in fretta al riscaldamento globale. Le specie invernali, che prosperano con acque mediamente fredde, sono in regressione, mentre sono in espansione le specie estive che, come Pelagia, ora sono tendenzialmente presenti tutto l’anno. Inoltre sono moltissime le specie tropicali che stabiliscono popolazioni stabili nel nostro mare. Il Mediterraneo sta cambiando molto rapidamente e la modificazione dell’ambiente fisico (l’aumento della temperatura) sta modificando anche la biologia, con cambiamenti notevoli nella presenza delle specie.”
Il problema non riguarda però solamente le specie marine, tanto che ad esempio una ricerca dell’Università di Helsinki, appena pubblicata da Aleksi Lehikoinen e Kim Jaatinen sul Journal of Ornithology riporta che molte specie di uccelli migratori hanno ritardato la propria migrazione poichè le temperature erano tali da consentire a queste specie di non migrare.
Comprendere cosa accade al clima è quindi fondamentale non solo per cercare di capire cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro per la nostra specie, ma anche per provare ad immaginare come la biodiversità che ci circonda potrà cambiare.
Per provare ad avvicinarsi a questo intrigante argomento, venerdì 2 dicembre 2011 il Dott. Salvatore Quattrocchi (docente e collaboratore dell’Osservatorio Geofisico di Modena), terrà una presentazione dal titolo “Che clima farà?”,
La presentazione, che si terrà alle ore 20.45 presso la sala polivalente della Polisportiva Morane (strada Morane 361, Modena), è organizzata dal Gruppo Modenese Scienze Naturali.
Nel corso della serata sarà anche disponibile il volume “L’ Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” di cui Salvatore Quattrocchi è coautore assieme a Luca Lombroso e che rappresenta una vera e propria miniera di dati sull’andamento climatico a Modena.
Mauro Mandrioli