Ciao Darwin, scusa l’equivoco
A conclusione dell’anno darwiniano arrivano anche le riflessioni di F.Facchini sull’Avvenire (“Ciao Darwin, scusa l’equivoco”). Si ricorda l’interesse manifestato in questo anni verso Darwin e la teoria dell’evoluzione nei diversi contesti culturali; numerose sono state infatti anche nel mondo cattolico le iniziative realizzate. Si riconosce che “sulla evoluzione della vita Charles Darwin ha proposto la teoria più largamente accettata” e […]
A conclusione dell’anno darwiniano arrivano anche le riflessioni di F.Facchini sull’Avvenire (“Ciao Darwin, scusa l’equivoco”). Si ricorda l’interesse manifestato in questo anni verso Darwin e la teoria dell’evoluzione nei diversi contesti culturali; numerose sono state infatti anche nel mondo cattolico le iniziative realizzate. Si riconosce che “sulla evoluzione della vita Charles Darwin ha proposto la teoria più largamente accettata” e che “Nell’anno che si conclude il pensiero di Darwin ha dominato la scena culturale”.
Interessante, se riguarda le iniziative realizzate nel mondo cattolico la frese “A mio modo di vedere avrebbe potuto esserci una maggiore attenzione al dibattito in corso nel mondo scientifico sulle modalità e sui meccanismi evolutivi, specialmente in relazione con le ricerche sulla biologia evolutiva e dello sviluppo e sulla epigenesi, affrontando criticamente i punti chiave del darwinismo. Tali ricerche non smentiscono la teoria di Darwin, almeno a certi livelli, ma mettono in evidenza la necessità di integrarla”. Purtroppo si sono realizzate anche iniziative in ambito religioso con scarsissimo interesse per questo aspetto, e quindi senza esperti competenti.
Si accenna anche alle iniziative dei creazionisti biblici, anche se sembra sottovalutare che proprio in quell’ambiente nascono le critiche all’evoluzionismo teista.
La frase più importante mi sembra comunque quella verso la fine, dove si evidenzia come i due convegni sull’evoluzione organizzati dal Vaticano non abbiano portato affatto ad un chiarimento della posizione della Chiesa verso la teoria dell’evoluzione: “Ma sul fronte religioso si colgono anche preoccupazioni e timori sul tema dell’evoluzione”.
Chi conosce la lettera di GP2 a P.Coyne del 1988ritrova lo stesso clima e capisce che si sono persi 21 anni; forse è inevitabile, per G.Salilei ci son voluti 350 anni e non tutti sono ancora convinti…
I timori e le preoccupazioni che allora angosciavano GP2 sono rimasti tali ancor oggi. E lo conferma anche la polemica del VP del CNR, che approfitta delle ambiguità vaticane per spingere verso una visione settecentesca di negazione dell’evoluzione come fatto (e gli atti del suo convegno dimostrano pienamente come le contestazioni e le ipotesi alternative riguardino esclusivamente il tentativo di rendere compatibili le datazioni con la posizione creazionista “della terra giovane”). La sua definizione di semi-ariani rivolta all’evoluzionismo teista che lui vede rappresentato soprattutto da F.Facchini e F.Ayala è un indicatore efficace del contrasto oggi esistente, che mons.Ravasi non ha saputo risolvere. Non diversamente, anche De Mattei il 23/12 su Repubblica ammette che “su evoluzionismo e fede religiosa nel mondo cattolico ci sia una grande confusione”
Se prima mons.Ravasi aveva negato (nel settembre 2008) che la Chiesa cattolica dovesse chiedere scusa a Darwin per non averci capito niente (come aveva fatto in quei giorni la chiesa anglicana), oggi non può rispondere in modo adeguato alle contestazioni che gli arrivano addirittura dai creazionisti biblici, sostenuti addirittura … dal VP del CNR. Un pensiero abbastanza originale, ma in fondo coerente con la sua opinone che il creazionismo sia un concetto filosofico, di posticiparne l’insegnamento, forse oggi un po’ precoce, coinvolgendo infatti i bambini di 3 anni, probabilmente un po’ in difficoltà di fronte ai concetti filosofici: “Si avverte la necessità di affrontare in sede catechistica i racconti della Genesi e la teologia sulla creazione con un’adeguata preparazione, ma senza complessi di inferiorità di fronte alla scienza”. Non si capisce comunque cosa si intenda per “complessi di inferiorità”. Se c’è chi si può lamentare di trovare bambini già avvezzi a gestire con abilità concetti filosofici ormai sedimentati e difficili da contestare (Adamo ed Eva, Noè e la sua arca, la genesi, il serpente che parla, ecc.) sono quelli che insegnano scienze, che arrivano dopo 7 anni: l’evoluzione non si insegna in modo adeguato se non alla scuola media!
A volte, un tempo, biologia non sempre si faceva alle medie, perché l’insegnante era un laureato in matematica… e nemmeno alle superiori se l’insegnante era un chimico o un fisico … ecco spiegato perché c’è perfino chi, incolpevole, arriva in età adulta credendo ancora che Adamo ed Eva siano personaggi storici…. Magari con una costola in meno …? E le ossa del coccige sono come quelle dello scimpanzè? E non stanno nemmeno ad ascoltare il prof.F.Facchini quando spiega che “Non è ancora chiaro a tutti che l’evoluzione non rende superflua la creazione, ma esalta l’opera del Creatore che si esprime in modi sempre nuovi nel tempo”. A questo punto però, se non gli crede nemmeno il suo collega prof. De Mattei … chi si fiderà più. Urge un intervento di mons.Ravasi, altrimenti continuano a litigare. Comunque le novità di fine anno sono abbastanza tranquillizzanti: è un problema interno alla Chiesa e finalmente si sono degnati di comunicarlo in giro.
Per i cattolici che proprio non volessero leggere quest’ultimo libro dei creazionisti biblici, nonostante la garanzia del CNR, ce n’è un altro disponibile, quello recente di F.Ayala, “Il dono di Darwin alla scienza e alla religione”. La prefazione è di Facchini, per cui potrebbe valutare autonomamente l’accoppiata che il prof.De Mattei proprio non sopporta …
Tratto da L’Antrievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti