Collezione Creazionismo Inverno 2009
Ogni tanto la “Collezione Creazionismo” cambia qualche dettaglio per adeguarsi alla moda del momento o per cercare di ritornare sulla bocca di tutti. Camuffarsi per tendere agguati, questa è la strategia adottata dal creazionismo nel corso degli anni. Ma se poteva riuscire con una contraffazione della carta d’identità nel corso degli anni ‘90, cambiandosi il nome in intelligent design, oggi […]
Ogni tanto la “Collezione Creazionismo” cambia qualche dettaglio per adeguarsi alla moda del momento o per cercare di ritornare sulla bocca di tutti. Camuffarsi per tendere agguati, questa è la strategia adottata dal creazionismo nel corso degli anni. Ma se poteva riuscire con una contraffazione della carta d’identità nel corso degli anni ‘90, cambiandosi il nome in intelligent design, oggi diventa sempre più difficile trovare scorciatoie per fare breccia nei punti caldi della società: università, programmi scolastici, tribunali e perché no, televisione.
Scientific American pubblica un articolo in cui viene esposta l’ultima pensata dei creazionisti: la cosiddetta fallback strategy, la “strategia della ritirata”. “Libertà accademica” lo slogan scelto per quest’anno, seguendo l’idea zoppicante del film Exepelled. Non è tanto lo slogan a preoccupare quanto l’ambito in cui questo viene usato: il Louisiana Science Education Act è infatti l’ultimo torbido prodotto della Bible belt del sud degli USA. Ecco la logica da baraccone: 1) tutti vogliono difendere la libertà; 2) la libertà in ambito accademico deve quindi essere difesa; 3) anche se non si capisce ciò che si discute in ambito accademico, deve esserci libertà. Ovviamente questa “libertà” implica trasformare le ore di biologia in lezioni di pseudoscienza, o per lo meno fare lezione su entrambe. Un po’ come insegnare che la Luna influenza le maree ma anche il vostro corpo astrale. Nel frattempo l’American Association of University Professors ha già preso posizione opponendosi a simili proposte di legge. Per un pelo.
Al cavallo troiano della “libertà accademica” seguirebbero i tre “arieti” del creazionismo: pretendere che l’evoluzione sia non provata o in conflitto con i fatti scientifici; che l’insegnamento dell’evoluzione sia moralmente degradante, minacciando la religione e la società; quindi è necessario insegnare la controversia. Se non si può brillare di luce propria, meglio gettare spazzatura sugli altri.
I memi del creazionismo evolvono. Nonostante schifino l’evoluzione non possono fare a meno di obbedire alle regole della “discendenza con modificazioni”. Si adattano all’ambiente culturale circostante, e per ogni ostacolo trovato sul loro cammino cambiano strategia, o ancora meglio qualche nome qua e là.
Ma sfortunatamente per loro le conquiste scientifiche non sono determinate dalle scelte personali in politica e religione.
Giorgio Tarditi Spagnoli