Commenti su De Mattei
Dopo le prime reazioni indignate sulle nuove ed inconsulte affermazioni di Roberto De Mattei, provenienti quasi esclusivamente dalla rete o da quotidiani locali, la notizia inizia ad assumere scala nazionale. In questi giorni, infatti, numerosi importanti quotidiani dedicano spazio alla vicenda: ne parla in due articoli Il Fatto Quotidiano (“Se per il vicepresidente del Cnr lo tsunami è “una voce […]
Dopo le prime reazioni indignate sulle nuove ed inconsulte affermazioni di Roberto De Mattei, provenienti quasi esclusivamente dalla rete o da quotidiani locali, la notizia inizia ad assumere scala nazionale. In questi giorni, infatti, numerosi importanti quotidiani dedicano spazio alla vicenda: ne parla in due articoli Il Fatto Quotidiano (“Se per il vicepresidente del Cnr lo tsunami è “una voce della bontà di Dio”” e “Il Cnr prende le distanze da De Mattei per le parole sul sisma. E in Rete è ancora polemica“). Il secondo, in particolare, diffonde l’informazione sul comunicato del presidente del CNR, Prof. Luciano Maiani, che come già fece ai tempi delle dichiarazioni creazioniste bibliche del suo vicepresidente, si preoccupa soprattutto di ricordare come in Italia “la libertà di espressione sia un bene garantito dalla nostra Costituzione” e ”precisa che i contenuti dell’intervento del prof. de Mattei non coinvolgono in alcun modo il CNR, che l’intervento non è stato reso nella sua veste di vicepresidente dell’Ente e che il contesto in cui esso è stato reso è estraneo alle attività e alle finalità del CNR”.
Anche La Stampa torna sull’argomento, con un articolo di Massimo Gramellini (“Il buon tsunami“), che non solo aggiunge alla petizione on line (che ormai ha raccolto 2800 firme) anche la sua richiesta di un terremoto “ad personam”, ma raccoglie pure una ventina di pagine di commenti dei lettori, alcuni dei quali cercano pure di difendere una posizione che in realtà non sembra più raccogliere ufficialmente il consenso della Chiesa. Lo stesso Gramellini ha ripetuto l’intervento sabato sera di fronte ad un pubblico decisamente più ampio, inserendo la notizia fra quelle imperdibili della settimana a “Che tempo che fa”, in cui si chiedeva il motivo per cui proprio de Mattei fosse stato riconfermato vicedirettore del CNR nel 2004 e ormai da 7 anni fosse uno dei responsabili nel nostro massimo centro di ricerca non universitaria.
La vicenda torna sul piccolo schermo dalle frequenze di Ballarò: ne ha parlato infatti anche Maurizio Crozza nel suo editoriale d’apertura (video).
Decisamente impressionante, invece, vedere come la baldanzosa intervista concessa oggi da de Mattei a Cairoti del Corriere (“L’«eretico» del Cnr: «I terremoti? Un castigo divino»”) si trasformi in un attacco diretto al Vaticano e in particolare al card.Ravasi responsabile della cultura, che secondo de Mattei sarebbe il candidato migliore alle dimissioni: “sarebbe più logico che si dimettesse Ravasi, che sostiene in campo esegetico e scientifico posizioni non del tutto coerenti con la tradizione della Chiesa. Oltretutto l’evoluzionismo è indimostrabile sul piano sperimentale: di fatto è un mito che si sta sgretolando. Sono sempre più numerosi gli scienziati che lo rigettano, come quelli che ho riunito a Roma due anni fa. Ma Ravasi non ha invitato nessuno di loro al convegno a senso unico su Darwin organizzato nel marzo 2009 alla Gregoriana (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”)”.
Di De Mattei parla anche Repubblica (“Cnr, gli studiosi contro il vicepresidente “Sul Giappone opinioni anti-scientifiche”“), purtroppo continuando con un’ironia conseguente alla scoperta di quella che sembra sempre più la storia di un “ragazzo selvaggio” che uno tsunami culturale ha portato allo scoperto con la sua cultura ottocentesca (e non per niente ha ritenuto normale proporre un testo del 1909 di un vescovo che proponeva condanne definite come meritate per vittime certamente ignare e innocenti per tragedie in cui evidentemente era il caso che aveva giocato un ruolo determinante).
Concludiamo con il commento sul suo blog, sul sito di Repubblica, di Piergiorgio Odifreddi che si chiede, come ci chiediamo tutti, “Fino a quando, De Mattei?”
Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti