Cosa resta della grande estinzione del Cambriano

5366

La cosiddetta esplosione cambriana è uno degli episodi più interessanti della storia della vita sulla Terra; nel giro di pochi milioni di anni apparvero praticamente tutti i piani corporei degli animali (sotto forma di phyla diversi), che avrebbero poi “costruito” tutte le faune del pianeta. Oltre alla loro nascita, gli animali del Cambriano sono noti per la loro scomparsa, causata […]

La cosiddetta esplosione cambriana è uno degli episodi più interessanti della storia della vita sulla Terra; nel giro di pochi milioni di anni apparvero praticamente tutti i piani corporei degli animali (sotto forma di phyla diversi), che avrebbero poi “costruito” tutte le faune del pianeta. Oltre alla loro nascita, gli animali del Cambriano sono noti per la loro scomparsa, causata da un episodio di estinzione di massa che per ora non ha spiegazioni definitive.

Secondo alcuni ricercatori di varie nazionalità, però , quest’estinzione di massa non ha spiegazioni semplicemente perché non avvenne. Nel numero di Nature del 13 maggio, infatti, riportano la scoperta e la descrizione di numerose specie simili a quelle cambriane proprio nel periodo successivo, l’Ordoviciano. I fossili, ritrovati nella formazione di Fezouata in Marocco, comprendono un certo numero di morfologie che, secondo gli autori “sono normalmente considerate caratteristiche del Cambriano”.

Ci sono organismi dotati di conchiglia, come trilobiti, iolitoidi e altri molluschi, brachiopodi, briozoi ed echinodermi. Ma anche organismi molli, come spugne (Pirania, Hamptonia, Choia) anellidi, paleoscolecidi, marrellomorfi e altri artropodi. I più abbondanti sono gli xifosuri (limuli), alcuni dei quali dalla struttura articolata, quindi primitiva, e altri molto simili alle specie odierne. Non ci sono cordati, per ora.

La conclusione è che, come l’esplosione cambriana è un artefatto derivato dalla mancanza di conservazione dei fossili, così la grande estinzione cambriana non c’è mai stata, e molte delle specie sono rimaste anche nel periodo successivo

Marco Ferrari


Riferimenti:
Peter Van Roy, Patrick J. Orr, Joseph P. Botting, Lucy A. Muir, Jakob Vinther, Bertrand Lefebvre, Khadija el Hariri & Derek E. G. Briggs, Ordovician faunas of Burgess Shale type, Nature. Vol 465| 13 May 2010| doi:10.1038/nature09038