Dal canto degli uccelli alla poesia dell’uomo

Dall’incrocio fra linguistica e biologia emerge uno studio che individua le radici, e la loro possibile evoluzione, del linguaggio umano

I linguaggi in natura sono di due tipi: espressivi, come il canto degli uccelli, o lessicali, come i richiami dei primati. Uno studio, frutto di una collaborazione fra l’MIT e l’Università di Tokyo, ha rivelato per la prima volta che la sintassi del linguaggio umano è formata da entrambe le componenti che, interagendo, formano una struttura a tutt’oggi unica nella storia dell’evoluzione. 

Basandosi sui lavori di linguisti del calibro di Noam Chomsky, Kenneth Hale e Samuel Jay Keyser, il professore del MIT e primo firmatario del lavoro pubblicato su Frontiers of Psychology, Shigeru Miyagawa, ha suggerito che il linguaggio umano sia emerso dalla combinazione di due sistemi più semplici già esistenti in natura ed evolutisi per altri scopi: il sistema di linguaggio espressivo, chiamato Tipo E, si basa sull’uso di diversi “canti” per funzioni appunto espressive come il marcare il territorio oppure segnalare la disponibilità all’accoppiamento; il sistema definito lessicale, detto Tipo L, si concentra invece sui contenuti argomentativi delle singole frasi ed è stato osservato, oltre che nei primati, anche in altri animali come per esempio le api, che tramite la loro danza possono segnalare luoghi o percorsi di volo alle loro simili. 
Combinando competenze linguistiche, biologiche e informatiche, i ricercatori hanno confermato un’ipotesi già formulata a suo tempo da Darwin, che già ne L’Origine dell’uomo speculava sulla possibile origine del linguaggio umano, emerso inizialmente come “canti” strutturati come quelli degli uccelli, poi trapiantati su un sistema comunicativo basato sulla parola. Una fusione che sarebbe avvenuta fra i 50000 e gli 80000 anni fa. Secondo i ricercatori, l’uomo è in grado di fornire informazioni essenziali e dettagliate proprio come i primati e le api ma è anche capace di ricombinare parti di questo linguaggio verbalizzato in un sistema più melodico, ampliando enormemente il tipo e la quantità di messaggi comunicabili. 
Michele Bellone
Riferimenti:

Shigeru Miyagawa, Robert C. Berwick, Kazuo Okanoya. The emergence of hierarchical structure in human language. Front. Psychol., 20 February 2013. doi: 10.3389/fpsyg.2013.00071

Immagine da Wikimedia Commons