Dalla Cina i più antichi pescatori “di professione”

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Il pesce è un alimento a cui molti di noi non potrebbero rinunciare, senza contare tutte le madri che spronano i figli a mangiarlo per diventare più intelligenti, ma quando è entrato definitivamente nella nostra dieta? Un nuovo studio svolto da un team del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology che comprende tra gli altri Yaowu Hu ed Erik Trinkaus, […]

Il pesce è un alimento a cui molti di noi non potrebbero rinunciare, senza contare tutte le madri che spronano i figli a mangiarlo per diventare più intelligenti, ma quando è entrato definitivamente nella nostra dieta? Un nuovo studio svolto da un team del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology che comprende tra gli altri Yaowu Hu ed Erik Trinkaus, pubblicato da poco su PNAS, ci racconta questa storia vecchia di 40.000 anni.

Le evidenze archeologiche avevano sempre indicato il Paleolitico superiore come l’epoca durante la quale nella nostra dieta era stato stabilmente integrato il pesce, vista la comparsa di strumenti adatti alla pesca come ami e arpioni. È bene notare che sia tra i Cro-Magnon che tra i Neandertal si hanno evidenze di sfruttamento delle risorse ittiche, e tuttavia recenti studi citati nell’articolo in questione hanno leggermente ridimensionato la portata della questione, pare infatti che significative modificazioni nella dieta abbiano dovuto aspettare in Europa e Asia Occidentale qualche millennio, fino al Paleolitico superiore medio.

Mentre quindi a Occidente il processo di assimilazione della fauna ittica nella dieta andava avanti lentamente, forse per l’abbondanza di selvaggina terricola o per la relativamente scarsa popolosità dei territori, i flussi migratori verso Est che proprio alla fine del Paleolitico Medio si facevano più imponenti ingrossavano le fila degli abitanti dell’Asia Orientale, che man mano si trovavano a dover inventare nuove maniere per sopravvivere. Quella sulle varie strategie di sopravvivenza degli umani nella Cina del tardo Pleistocene è una discussione che dura da molto tempo, e proprio sotto tale luce riveste particolare importanza questo studio in cui il team di scienziati ha analizzato i resti ossei di uno dei reperti più antichi della zona: un uomo ritrovato nella cava di Tianyuan nella regione di Zhoukoudian in Cina. In particolare è stata effettuata un analisi degli isotopi degli elementi presenti nel collagene estratto da queste ossa, ed è stato quindi possibile provare senza tema di smentite come questo individuo facesse un consumo regolare di pesce e come quindi questa pratica fosse con tutta probabilità diffusa presso la sua popolazione. Che sia stata o meno la crescente pressione demografica a spingere questi antichi cinesi a sfruttare al meglio questa relativamente nuova e abbondante fonte di cibo, di certo furono una delle prime comunità umane a inserire la pesca nel proprio kit di sopravvivenza.

Marco Michelutto

Riferimenti:
Yaowu Hu, Hong Shang, Haowen Tong, Olaf Nehlich, Wu Liu, Chaohong Zhao, Jincheng Yu, Changsui Wang, Erik Trinkaus, Michael P. Richards. Stable isotope dietary analysis of the Tianyuan 1 early modern human. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2009; 106 (27): 10971 DOI: 10.1073/pnas.0904826106