Darwin non “ci dice”. Spiega

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La domanda è: se davvero sostengono i “Ministeri non sovrapposti”, per quale motivo le frange cattoliche continuano a citare “Darwin” – sempre più a sproposito? Darwin no, Darwin si, Darwin colpevole, Darwin innocente, Darwin naturalista, Darwin anticreazionista… questo è quello che si legge sull’Avvenire in una botta e risposta, in un’alternanza nauseante tra calunnia e piaggeria.Ovviamente il loro modo di […]

La domanda è: se davvero sostengono i “Ministeri non sovrapposti”, per quale motivo le frange cattoliche continuano a citare “Darwin” – sempre più a sproposito? Darwin no, Darwin si, Darwin colpevole, Darwin innocente, Darwin naturalista, Darwin anticreazionista… questo è quello che si legge sull’Avvenire in una botta e risposta, in un’alternanza nauseante tra calunnia e piaggeria.

Ovviamente il loro modo di riferirsi alla “biologia evoluzionistica” è solo “Darwin”. “Teoria dell’evoluzione” questa sconosciuta (anche perché, seguendo le direttive Vaticane, scriverebbero “teorie dell’evoluzione”). Si ha quasi il timore che si riferiscano a Darwin come fosse un “santo degli evoluzionisti”, estendendo il culto della persona anche alla scienza. Darwin quindi non “ci dice”, è la teoria dell’evoluzione per selezione naturale che “spiega”.

Gianni Gennari calunnia che, dopo aver bacchettato altri teisti per aver citato Darwin a suo parere incautamente, si spertica in fantasie naziste raccontando del misterioso libro  “L’origine dellA specie” (evidentemente lassù hanno dei problemi con i singolari e plurali).

E va avanti “Darwin stesso teorizza più volte, in particolare nelle pagine successive alla 250, l’opportunità di eliminare, alla nascita o anche dopo, gli individui “deboli”, e lamenta certe scoperte mediche che ostacolano il progresso vero indebolendo “la specie”.” La domanda che sorge spontanea è: ma Gennari ha letto “L’origine dellE specie” (e si è sbagliato poi nel riportarne il titolo) oppure ha letto “L’origine dellA specie”,  il misterioso libro dal titolo simile, che viene tanto citato in sede ecclesiastica (ed è pieno di vaccate)?

E poi, avanti un altro: leggiamo quello di F.D. D’Agostino che invece piaggia apparentemente salvando Darwin dalle calunnie. Stando a quanto si legge si può essere “esasperatamente atei” ma non “esasperatamente teisti”, sebbene le ultime pensate vaticane sembrino dimostrare il contrario. Pare inoltre che l’opinione pubblica non sia interessata alla “vivace connotazione antireligiosa, anzi esplicitamente ateistica”… strano che se ne continui a parlare (e che l’Illusione di Dio sia diventato un best seller, che giornalisti continuino a riempirsi la bocca di ciò che non conoscono, che si continui a citare a sproposito Darwin etc.).

Si passa poi alle affermazioni apodittiche: “la religione non ha titolo per sindacare la lettura scientifica della natura e la scienza non ha titolo per sindacare la pretesa (strettamente religiosa) che il mondo abbia un senso, in quanto prodotto dall’opera creatrice di Dio.”  E questa è l’anticamera del nulla: l’etica infatti non è di pertinenza delle scienze naturali poiché se è vero che “Le indicazioni in tal senso [sull’evoluzione dell’etica nelle specie viventi] si stanno moltiplicando e appaiono senza dubbio interessanti.  Altra cosa è se siano convincenti.” ovviamente partendo dalla conclusione che l’etica sarebbe di pertinenza della fede, non si potrà mai essere convinti – perché non lo si vuole.

Ci si stupisce poi nel leggere che “A noi, che non siamo né biologi né naturalisti, interessa moltissimo conoscere la dinamica dell’evoluzione delle specie” – Ah sì? “A noi” chi? Perché sembra piuttosto che l’interesse sia la demarcazione del territorio, l’accampare privilegi e il giudicare ciò di cui la scienza dovrebbe interessarsi.

Spiacenti di deludere coloro che ritengono “Darwin un grandissimo nome della scienza ma nulla più” ma non è certo la religione che spiega come funzioni il mondo.

Giorgio Tarditi Spagnoli