DEEP GREEN: l’albero filogenetico delle piante verdi
Nel 1994 presso la University of California at Berkeley fu formato il Green Plant Phylogeny Research Coordination Group (GPPRCG), allo scopo di realizzare DEEP GREEN: l’ambizioso progetto prevedeva un approfondito e generale studio filogenetico delle piante verdi, allo scopo non solo di razionalizzare le conoscenze morfologiche, biochimiche e genetiche dei vari taxa, ma di contribuire a sciogliere importanti nodi evolutivi […]
Nel 1994 presso la University of California at Berkeley fu formato il Green Plant Phylogeny Research Coordination Group (GPPRCG), allo scopo di realizzare DEEP GREEN: l’ambizioso progetto prevedeva un approfondito e generale studio filogenetico delle piante verdi, allo scopo non solo di razionalizzare le conoscenze morfologiche, biochimiche e genetiche dei vari taxa, ma di contribuire a sciogliere importanti nodi evolutivi tra i quali l’origine della multicellularita’, la conquista da parte della vita della terraferma, la natura della relazione tra ontogenesi e filogenesi, i modi evolutivi a livello molecolare. Un primo lavoro di circa cinque anni ha posto le basi per la raccolta dei dati esistenti, la razionalizzazione degli standard di campionamento morfologico e molecolare per i taxa non sufficientemente conosciuti (riuniti in una matrice chiamata Data Availability Matrix DAM) e l’utilizzazione dei migliori metodi computazionali per l’analisi e la presentazione dei dati. Dal 1999 questo progetto, condiviso da vari gruppi di ricerca, ha prodotto diversa letteratura su riviste specializzate, ma il risultato piu’ vistoso e’ sicuramente rappresentato dagli alberi grafici iperbolici che presentano classificazione e filogenesi: una rappresentazione dinamica della struttura gerarchica. Siamo attualmente alla fase del work in progress, come ci si puo’ facilmente rendere conto collegandosi al link. Per il momento e’ possibile reperire la maggior parte delle informazioni dagli University and Jepson Herbaria della UC Berkeley. Quando il lavoro sara’ ultimato si potranno consultare due alberi: uno diretto a studenti ed insegnanti, con un numero limitato di ramificazioni, ma con molte immagini e testi, oltre a link verso altre fonti di informazione; l’altro, dedicato agli studiosi del campo, sara’ graficamente meno “appetibile” ma aggiornato con tutte le informazioni disponibili. Dato che le tecniche applicate nella manipolazione ed analisi dei dati potrebbero trovare ampia applicabilita’ per studi filogenetici di altri organismi, molti zoologi sperano che un analogo progetto veda presto la luce per quanto riguarda il regno animale! Paola Nardi