Diario di un replicante alla ricerca delle origini della vita
Qual è la nostra origine? Qual è stato il primo essere vivente sul nostro Pianeta e come ci si è arrivati? Cerca di rispondere a queste domande il libro di Pier Paolo Di Fiore, La vita inevitabile. Diario di viaggio di un Replicante alla ricerca della Vita (Codice edizioni, 2022)
Autore: Pier Paolo Di Fiore
Editore: Codice edizioni
Anno: 2022
Pagine: 272
Isbn: 9791254500415
In questi giorni le temperature si stanno alzando e le giornate si allungano. Fate una passeggiata in un parco. In pochi minuti all’aperto, tra alberi e prati, vedrete ogni centimetro di quello spazio vibrare di vita: la vegetazione che rinverdisce, i piccoli fiori spontanei che fanno capolino in ogni dove, gruppi di uccelli che volano da una chioma all’altra, lucertole che si muovono veloci per godere dei raggi del sole. In inverno, in realtà, questo brulicare di esseri viventi è solamente assopito, in attesa del risveglio. Eppure, un tempo, la Terra non era il teatro di questa diversità, di questo movimento, di questo pulsare di vita. Era un posto inospitale governato dalla chimica stellare, fredda e inorganica. Come siamo arrivati a oggi? Com’è comparso il primo essere vivente sul nostro Pianeta? Cerca di rispondere a queste domande il libro di Pier Paolo Di Fiore, La vita inevitabile. Diario di viaggio di un Replicante alla ricerca della Vita (Codice edizioni, 2022).
Omne vivum ex vivo
Furono gli studi e gli esperimenti di Louis Pasteur a convincere che “Omne vivum ex vivo”, ogni essere vivente proviene da un altro essere vivente. Egli dimostrò che la generazione spontanea non esisteva e che un organismo vivente non poteva avere origine da materia non vivente. E allora, come è potuto accadere che la vita esplodesse in un pianeta dalle altissime temperature, costantemente bombardato da meteoriti e senza ossigeno? Un enigma che gli scienziati stanno cercando di risolvere da decenni con tante teorie e qualche conferma. Tuttavia, se è vero che in un viaggio la meta può essere importante, questo libro ci mostra un tragitto che ci cattura e che quasi ci fa dimenticare l’incertezza della destinazione: si parte da LUCA (Last Universal Common Ancestor), la radice dell’albero della Vita, e si va sempre più indietro in un aprirsi di matrioske, per tentare di capire il salto dall’inorganico all’organico, quel passaggio da molecole semplici a strutture via via più complesse fino ad arrivare a lui, il Replicante. Chi è costui?
Un narratore d’eccellenza: il Replicante
L’origine ed evoluzione della vita sulla Terra e il racconto delle scoperte e delle ipotesi che hanno contribuito a ricostruirle sono rese avvincenti da un narratore d’eccellenza: il Replicante. Sin dall’inizio, sembra che si tratti del DNA ma, con lo scorrere delle pagine, ci si rende conto di essere davanti a un testimone (e protagonista) ancora più primordiale:
“un replicante è una molecola basata sulla chimica organica del carbonio, che contiene tutte le informazioni per fare copie di se stessa”.
Chiunque sia, chi meglio di lui potrebbe guidarci in questo viaggio? Nelle cellule odierne, il DNA contiene i codici per costruire le proteine, ma queste ultime, a loro volta, oltre a reggere tutta la macchina del metabolismo, servono a produrre RNA e persino il DNA. Il Replicante, quindi, potrebbe essere l’inizio di tutto, il fulcro dell’approccio replication first, per il quale la vita sarebbe cominciata a partire dalla formazione dei primi acidi nucleici. Oppure potrebbe rivestire il ruolo di co-protagonista, se invece la scintilla fosse partita dal metabolismo (approccio metabolism first). Brillante e forse un po’ vanesio, sarà un Cicerone chiaro e accurato grazie al quale domandarsi se effettivamente è nato prima l’uovo (acidi nucleici) o la gallina (metabolismo), per comprendere cosa è accaduto prima e dopo questo incredibile — inevitabile? — avvenimento, il primo passo verso la vita come la conosciamo.
Inevitabile come la curiosità
Quello narrato nel libro di Pier Paolo Di Fiore è un viaggio che non sarebbe stato possibile senza la curiosità degli scienziati, inevitabile come la vita di cui racconta.
“E voi continuerete a ricercare e a chiedervi: da dove vengo, come sono arrivato fin qui, quali sono le mie origini? Fermatevi un attimo a riflettere su perché mai siete così ossessionati da queste domande. Io un’idea ce l’ho: è perché la vostra curiosità è insopprimibile. Credete a chi da 4 miliardi di anni continua ad essere divorato da un’unica grande passione: replicarsi! Chi più di me può riconoscere una passione altrettanto grande? La vostra è la curiosità”.
Una curiosità che, passando per le domande più audaci e teoriche, è stata il mezzo per migliorare le esistenze di tutti noi. Se nessuno si fosse chiesto come il Thermus aquaticus, un batterio, fosse in grado di sopravvivere fino a 80 gradi centigradi nelle sorgenti termali del Parco Nazionale di Yellowstone, non avremmo scoperto l’enzima Taq polimerasi. Quest’ultimo è utilizzato per l’esecuzione della PCR (Polymerase Chain Reaction), una metodologia che ha rivoluzionato la biologia molecolare e, tra l’altro, era alla base dei test molecolari per il SARS-CoV-2 che ci hanno aiutati durante la pandemia.
Nessun sapere è inutile. E come afferma sicuro il Replicante:
“Lasciatevelo dire con la semplicità di un antico replicante: ricercare per conoscere, conoscere come unica ricompensa, non è un atto di superbia intellettuale. È un atto di umiltà evoluzionistica”.
Laureata in Scienza e Tecnologie per la Diagnostica e Conservazione dei Beni Culturali, dottoressa di ricerca in Geomorfologia e Dinamica Ambientale, è infine approdata sulle rive della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2014, racconta storie di animali umani e non umani e dell’ambiente in cui vivono. Potete ascoltare i suoi consigli di lettura sul canale Telegram Il Trilobite legge o iscrivervi alla sua newsletter Foglie sparse, in cui troverete riflessioni su natura, animali, scienza e comunicazione.