Dieci ‘popolari’ momenti della storia evolutiva della vita animale

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I temi fondamentali dell’articolo – come d’altra parte del libro di fresca pubblicazione dello stesso Prothero dal quale gli esempi sono tratti: ‘Evolution: What the fossils say and why it matters’ (Columbia University Press) – sono due. Se l’intento dell’autore è principalmente quello di delineare il ruolo e l’importanza che la documentazione fossile ha nel supportare il nostro tentativo di […]

I temi fondamentali dell’articolo – come d’altra parte del libro di fresca pubblicazione dello stesso Prothero dal quale gli esempi sono tratti: ‘Evolution: What the fossils say and why it matters’ (Columbia University Press) – sono due. Se l’intento dell’autore è principalmente quello di delineare il ruolo e l’importanza che la documentazione fossile ha nel supportare il nostro tentativo di ricostruire il succedersi degli eventi nella storia naturale – in particolare nel caso di quelle che erroneamente vengono spesso definite ‘tappe fondamentali’ dell’evoluzione – a più riprese emergono riferimenti al dibattito che l’impostazione creazionista ha sollevato attorno alla questione dei ‘missing links’, gli ‘anelli di congiunzione’ mancanti.

Prothero inizia il suo intervento chiarendo brevemente come la stessa dicitura ‘anelli di congiunzione’ sia imprecisa e fuorviante; non dobbiamo infatti, suggerisce, aspettarci di trovare forme che occupino una posizione esattamente a ‘metà strada’ tra altri due organismi (come nell’irrealistico immaginario della grande, teleologica, ‘catena dell’essere’) ne, tanto meno, aspettarci che queste forme debbano essere necessariamente rappresentate da fossili (portando quale esempio la posizione filogenetica occupata dagli onicofori rispetto a nematodi ed artropodi). Un cosiddetto ‘missing link’, semplicemente, registra aspetti della transizione evolutiva che occorre quando un lineage origina da un altro, afferma l’autore.

Dieci sequenze di transizione ben documentate nel registro fossile (come quella della progressiva ‘terrestrializzazione’ dei tetrapodi, o del secondario adattamento all’acqua dei pinnipedi) sono quindi brevemente descritte.

Giocando poi provocatoriamente sul significato di ‘missing link’ nell’ambito del dibattito antievoluzionista, Prothero conclude
evidenziando come, in taluni casi, abbiamo a disposizione delle forme di transizione che non potrebbero meglio rappresentare un ‘missing link’, eccetto per il fatto che non sono ‘missing’, ma che sono realmente sotto ai nostri occhi, a testimoniare come il processo evolutivo abbia plasmato gli organismi nel passato e come lo stia continuando a fare tuttora.

L’articolo:
Prothero, D. 2008. What missing link?. NewScientist, 1 March 2008, pp.35-41.


Massimo Bernardi


Nell’ immagine: una ricostruzione di Acanthostega gunnari, una delle
molteplici forme che ben documentano la fase di terrestrializzazione dei
tetrapodi. Fonte: Wikimedia Commons.