Dossier Cites

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E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il Dossier (in allegato) sull’attività dell’Ufficio CITES del Corpo Forestale dello Stato che si occupa di controllare nel nostro paese, coordinandosi con governi e associazioni ambientaliste e naturalistiche di tutto il mondo, la commercializzazione di animali e piante che sono inseriti nelle liste della fauna e della flora protetta. Queste liste sono state stilate, e […]

E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il Dossier (in allegato) sull’attività dell’Ufficio CITES del Corpo Forestale dello Stato che si occupa di controllare nel nostro paese, coordinandosi con governi e associazioni ambientaliste e naturalistiche di tutto il mondo, la commercializzazione di animali e piante che sono inseriti nelle liste della fauna e della flora protetta.

Queste liste sono state stilate, e continuamente aggiornate, sulla base della Convenzione di Washington sul commercio internazionale di animali e piante in via di estinzione. (Qui il Manuale CITES con le procedure previste per il commercio delle specie protette).

Drammatico il quadro descritto dalla recente relazione.

Nonostante si tratti spesso di reati che hanno conseguenze anche penali e non solo amministrative, l’incremento dei sequestri è notevole rispetto all’anno precedente, indicando un aumento di un’incosciente pressione distruttiva verso la natura, ben descritta nelle conclusioni: “L’Italia  –  ricorda il dossier 2010 del CITES – rappresenta uno dei più grandi mercati di articoli e prodotti derivati da specie animali e vegetali, con un giro di affari, a livello internazionale, che tende a superare i 100 miliardi di euro l’anno” .

In allegato il dossier

Tratto da L’Antievoluzionismo in Italia, il blog di Daniele Formenti