Dove vanno i legionari?
La notizia ci arriva da Proceedings of the Royal Society B, che pubblica un curioso articolo, nel quale Kronauer e la sua squadra di ricercatori riportano i risultati di un esperimento volto ad indagare un fatto, che fino ad ora era considerato non più di un aneddoto.Ebbene sì, la sparizione della regina da un formicaio è un momento drammatico, che […]
La notizia ci arriva da Proceedings of the Royal Society B, che pubblica un curioso articolo, nel quale Kronauer e la sua squadra di ricercatori riportano i risultati di un esperimento volto ad indagare un fatto, che fino ad ora era considerato non più di un aneddoto.
Ebbene sì, la sparizione della regina da un formicaio è un momento drammatico, che porta le formiche verso gesti estremi, come abbandonare la propria casa ed “andare a lavorare” per qualcun altro. Secondo le teorie classiche, il comportamento altruistico delle formiche, che lavorano per nutrire il formicaio, si spiega solo con il beneficio diretto che quel lavoro garantisce ad una certa linea genetica, comune all’intera colonia; ma allora come si spiega il fatto che formiche rimaste senza una regina dedichino il loro altruistico lavoro ad un’altra colonia?
Osservando attentamente il comportamento di dieci colonie di formiche legionarie, dopo la rimozione della regina, e grazie all’analisi genetica di determinati marker, i ricercatori sono giunti a conclusioni piuttosto interessanti che ci raccontano questa storia. Gli eventi di mescolamento fra una colonia orfana della regina ed una normale sono tutt’altro che rari e portano abbastanza rapidamente ad una popolazione unica, dotata di un nuovo e diverso profilo chimico della cuticola, che identifica la colonia. In alcuni dei casi studiati, la colonia orfana ha trovato la sua nuova casa, tracciando all’indietro i percorsi compiuti durante le migrazioni stagionali, incontrando in questo modo una colonia che di fatto è una sua prossima parente. Nei casi rimanenti, a dispetto di una evidente distanza genetica fra le colonie che si fondono, esiste un certo background genetico comune dovuto al fatto che colonie vicine fra loro in termini di spazio lo sono anche dal punto di vista dell’eredità materna. In questo modo le formiche orfane vanno ad offrire i loro servigi a colonie che, pur non essendo direttamente imparentate con loro, lo sono alla lontana.
Ora non resta altro da fare se non espandere questo tipo di studi ad altre specie, alla ricerca di conferme o di spiegazioni alternative riguardo l’evoluzione dei comportamenti complessi di questi straordinari animali, capaci di creare dei veri e propri “superorganismi”.
Silvia Demergazzi
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons