Drastica diminuzione della dimensione dei vertebrati dopo l’estinzione di massa di fine Devoniano
Dall’attenta ricerca condotta da Lauren Sallan, dell’University of Pennsylvania, sono emersi particolari dati riguardanti le mutazioni fisiche subite da varie specie di vertebrati vissuti dopo l’estinzione di massa di fine Devoniano
L’estinzione di massa iniziata circa 359 milioni di anni fa al termine del periodo Devoniano, conosciuta anche come evento Hangenberg, ha decimato la vita sul pianeta, in quanto scomparvero oltre il 97% delle specie di vertebrati presenti sulla Terra. Precedentemente all'evento, la presenza di vertebrati di grandi dimensioni era nella norma, tuttavia uno studio condotto da Lauren Sallan, dell'University of Pennsylvania rivela che, almeno per i 40 milioni di anni successivi all'estinzione, una trasformazione drastica e duratura ha caratterizzato l'evoluzione delle successive specie di vertebrati. Gli oceani, infatti, hanno iniziato ad essere sempre più popolati da pesci di dimensioni corporee ridotte ma caratterizzati da tassi riproduttivi estremamente rapidi. “A seguito dell'estinzione”, racconta L. Sallan, , “l'essere più piccoli e veloci nella riproduzione poteva essere molto vantaggioso”. Quindi, le ridotte dimensioni hanno probabilmente favorito questi animali nel velocizzare il processo riproduttivo e nell'adattarsi con maggiore facilità al nuovo ambiente.
Questi risultati hanno in parte confermato l’ipotesi nota come Effetto Lilliput, secondo cui al seguito di una estinzione di massa di grande portata, vi è la tendenza a una diminuzione di corporatura in vari gruppi animali. Tuttavia, le evidenze a suffragio di tale ipotesi sono ancora limitate e la sua generalizzazione è un tema ancora assai dibattuto tra i biologi evoluzionistici.
Secondo altre ipotesi, l'aumento o la riduzione della dimensione delle specie dipende in gran parte dalla quantità di ossigeno e dalla rigidità delle temperature del luogo in cui abitano. Sulla base di queste tesi, i ricercatori hanno infatti tentato di comprendere quali fossero stati i fattori decisivi all'importante cambiamento macroevolutivo osservato. “Non vi è nulla che possa far pensare ad effetti dovuti all'ossigeno o alla temperatura”, ha confermato la Sallan, “bensì, si ipotizza che i fattori ecologici abbiano avuto un ruolo abbastanza decisivo su questo processo evolutivo”.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, è stato svolto analizzando anche vecchi articoli e fotografie, così come esemplari di musei e frammenti fossili. I ricercatori hanno potuto quindi raggruppare una consistente quantità di dati relativi a 1120 fossili di pesci, collocabili nel periodo che va da 419 a 323 milioni di anni fa. Inoltre, grazie alle approfondite ricerche, hanno potuto stabilire con certezza che durante il Devoniano molti vertebrati hanno subito un aumento notevole delle loro dimensioni fisiche e che la riduzione drastica è invece avvenuta solo dopo l'evento Hangenberg.
Riferimenti:
L. Sallan, A.L.Galimberti, Body-size reduction in vertebrates following the end-Devonian mass extincion, Sience, Published Online 13 November 2015.
Immagine: Walter Myers