Fatti vedere!
Judy Stamps, professoressa di ecologia e evoluzione alla University of California at Davis, e il ricercatore Terry Ord studiano da tempo questi esemplari e hanno chiarito il delicato equilibrio tra un forte segnale dissuasivo contro l’intrusione di altri maschi e una sufficiente mimetizzazione dai predatori sempre in agguato. Ed e’ cosi’ che queste lucertole hanno evoluto particolari strategie di segnale, […]
Judy Stamps, professoressa di ecologia e evoluzione alla University of California at Davis, e il ricercatore Terry Ord studiano da tempo questi esemplari e hanno chiarito il delicato equilibrio tra un forte segnale dissuasivo contro l’intrusione di altri maschi e una sufficiente mimetizzazione dai predatori sempre in agguato. Ed e’ cosi’ che queste lucertole hanno evoluto particolari strategie di segnale, che cambiano con l’ambiente intorno a loro: se la foresta diventa particolarmente ricca di segnali visivi di disturbo (rami e foglie mossi dal vento, con rapido cambiamento di luci ed ombre), allora i segnali visivi si fanno sempre piu’ frenetici e vistosi, tanto da permetterne la rilevazione anche a piu’ di venticinque metri di distanza. In particolare questi rettili si mettono ben in evidenza sul tronco degli alberi, muovendo la testa su e giu’ e estendendo la loro tasca colorata situata sotto la gola. Quando il disturbo ambientale si riduce, le lucertole tornano ad una comunicazione piu’ “rilassata”. La rivista
Proceedings of the Royal Society B ha recentemente pubblicato l’ultima
ricerca della Stamps e del suo team su questi interessanti animali. Dopo i numerosi studi che hanno dimostrato un’estrema plasticita’ della comunicazione acustica nel mondo animale, il panorama della ricerca sulle strategie di comunicazione si arricchisce dunque di un nuovo capitolo, che ha come oggetto di indagine la comunicazione visiva.
Le differenti specie che vivono sulle varie isole dei Caraibi sono ormai separate da piu’ di 30 milioni di anni di evoluzione indipendente, ma devono adattarsi ad ambienti molto simili tra loro: e’ per questo che sono ritenute molto interessanti dal punto di vista evolutivo, un po’ come i celeberrimi fringuelli delle Galapagos.
Paola Nardi
Nell’immagine: Terry Ord mostra un esemplare di Anolis cristatellus
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