From RNA to humans: a symposium on evolution
In una serata senza nulla di interessante alla TV – as usual… , sicuramente internet ha qualcosa di meglio da offrire. Basta cercarlo e oggi si trova qualcosa che può riempire ben più di una serata: da oggi sono infatti in internet i video degli interventi ad un convegno svoltosi l’1 e 2 maggio presso la Rockefeller University: “From RNA […]
In una serata senza nulla di interessante alla TV – as usual… , sicuramente internet ha qualcosa di meglio da offrire. Basta cercarlo e oggi si trova qualcosa che può riempire ben più di una serata: da oggi sono infatti in internet i video degli interventi ad un convegno svoltosi l’1 e 2 maggio presso la Rockefeller University: “From RNA to Humans: A symposium on evolution”.
Anche se purtroppo sembra che non siano scaricabili (per visualizzarli anche offline) i video delle conferenze sono ben fatti (anche se non sempre i testi delle diapositive prevedono la registrazione video …) e coprono la maggior parte dei problemi recenti affrontati da chi studia l’evoluzione; vengono quindi presentati i fatti, le scoperte, tutto ciò che rende utile, importante e necessaria la ricerca biologica “for the benefit of humanity”, come si legge in alto nella pagina.
I 16 contributi sono suddivisi nei 4 seguenti argomenti:
· Archaean Chemistry and Earliest Fossils
· Cells, Cellular Evolution and Protein History
· Development of Eukaryotic Genetic Capacity and Multicellularity
· Human Evolution through the Lens of DNA Sequences
Non può che far piacere notare che, nonostante siamo negli USA, un quarto degli oratori siano europei (di cui 1 italiano, Cavalli Sforza); S.Pääbo e Cavalli hanno presentato 2 delle comunicazioni sull’evoluzione umana:
· Evolution of Human Populations
· Accelerated Evolution in the Human Genome
· Probing Human Brain Evolution at the Genetic Level
· A Neanderthal Perspective on Human Origins
Oltre alle 16 comunicazioni sulle scoperte scientifiche più recenti, la sera dell’1 maggio si è parlato un po’ anche di problemi politici, religiosi e culturali; la mente umana infatti è molto complessa e non tutti credono a chi sa che la terra non è piatta come sembra, o a chi sa che il sole non gira attorno alla terra come sembra, o che le specie, anche se non sembrerebbe, hanno avuto davvero tutte un’origine comune da un “vermicello” come già sospettava anche uno furbo come Erasmus Darwin … nel 1794 (bisogna avvertire Ben Stein che ha sbagliato Darwin … sembra che Erasmus, il nonno, abbia davvero dato qualche buona idea a un nazista … a Von Braun … per un motore per razzi).
Eugenie C. Scott, l’antropologa che dirige l’NCSE (il National Center for Science Education, che negli ultimi mesi ha ottenuto importanti successi) ha presentato Jerry Coyne, che ha parlato di come il neocreazionismo cerchi di ostacolare l’evoluzione culturale negli Stati Uniti (Feeding and Gloating for More: The Challenge of the New Creationism).
J.Coyne ha parlato dei problemi di diffusione della cultura scientifica che in qualche modo preoccupano anche i biologi evoluzionisti in Italia, anche se in modo diverso: negli USA ci sono infatti biologi evoluzionisti ai massimi livelli, mentre in Italia ai massimi livelli ci sono soprattutto le autorità religiose; purtroppo sull’evoluzione biologica hanno opinioni estremamente varie e confuse (essendo non razionalmente motivate) su come affrontare (spesso solo con l’aiuto di S.Agostino) un argomento relativamente nuovo (è solo un secolo e mezzo che se ne parla … per ora ci sono solo “teorie” … e … ancora non si vedono “verità” che possano essere “comparate” con le “verità” di fede).
Utili anche per l’Italia sono quindi le raccomandazioni di J.Coyne (“Che cosa possiamo fare?”):
· Insegnare l’evidenza dell’evoluzione
· Insegnare il significato di “teoria” per la scienza
· Sottolineare la differenza fra spiegazioni naturali e soprannaturali, di solito oggettivamente meno utili e quindi meno apprezzate
· Rendersi conto e far capire che se si parla di scienza gli scienziati sono i più qualificati a fornire contributi utili.
· Imparare a gestire discussioni su questioni controverse.
Tratto dal blog di Daniele Formenti “Gli antievoluzionismi in Italia“